E’ corsa contro il tempo per provare a portare la Sicilia a votare le Province con elezioni di primo livello.
Adesso la palla è nel campo da gioco romano, c’è da dare copertura legislativa alla norma, è questa la mossa che mette in atto il centrodestra.
C’è un emendamento che potrebbe proprio essere approvato a Roma, che ripristina le Province togliendole dallo stato di emergenza e di grave stagnazione nelle quali versano da più di 12 anni. In buona sintesi, senza il ritorno ad organi eletti non si uscirebbe dalla crisi organizzativa.
L’emendamento riesce a trovare spazio nel decreto Emergenze.
Lo stop con Crocetta
Era il 2013 quando il governatore di centrosinistra Rosario Crocetta, insieme alla sua giunta, ha approvato il disegno di legge per l'abolizione delle Province.
Nel marzo del 2014 le nove Province regionali vennero sostituite dai Liberi consorzi tra Comuni, il disegno di legge portava il titolo “Istituzione dei liberi consorzi comunali e delle Città metropolitane”. La Regione siciliana è stata la prima in Italia ad abolire così le Province, quindi a dire addio alle elezioni per l’organo intermedio, prevedendo che gli Enti di “secondo grado” non venissero più eletti dal popolo ma composti dai sindaci dei Comuni che lo compongono.
Il flop
Ci si aspettava virtuosissimi Consorzi tra Comuni invece è stato ed è un disastro gestionale e amministrativo. Crocetta non ha recepito la legge nazionale voluta da Graziano Delrio ma ha messo su un ddl diverso. Così da gli enti intermedi sono stati trasformati in Liberi consorzi, che però sono enti ibridi, amministrati da commissari straordinari. Una rivoluzione che non cambiò nulla se non il nome delle ex Province.
Quella legge fu frutto di una ventata di antipolitica, che Crocetta ha cavalcato ingraziandosi il M5S, che contava allora ben 15 deputati all’ARS.
Il piano del centrodestra
L’emendamento che si sono intestati i big del centrodestra siciliano dovrebbe dare una sterzata al blocco delle elezioni di primo livello. Non è scontato nulla, quindi si attende anche il via libera da Roma. Se entro dieci giorni non si precederà in tal senso si perfezioneranno le elezioni di secondo livello. Il testo è stato redatto con la regia del Presidente Renato Schifani, bisognerà capire adesso quale sarà il ruolo e il peso di Fratelli d’Italia, ma l’emendamento appare pure blindato da questo punto di vista. La deputata melaniana di ferro Carolina Varchi ha apposto la sua firma all’emendamento.