"In particolare il Par della Sicilia e' arrivato pochi giorni prima della riunione del Cipe - ha proseguito Fitto - ed e' attualmente sottoposto a verifiche sull'efficacia di quella programmazione. Verifiche che peraltro il Governo sta compiendo con tutte le altre Regioni e che non possono esaurirsi con una burocratica presa d'atto specie alla luce del recente monito del Presidente Napolitano sull'efficacia della spesa dei fondi destinati al Mezzogiorno e alla luce di esperienze di spesa non sempre efficaci. Sarebbe fin troppo facile polemizzare sui tempi e sulle modalita' di spesa di alcune Regioni del Sud, - ha concluso il ministro - ma il Governo sceglie anche in questo la strada della serieta' e della responsabilita'".
15,20 - ''Quando si apre una questione in Sicilia io vado sempre cauto, perche' c'e' una specificita' che va rispettata''.
Queste le valutazioni dell'on. Fabrizio Cicchitto sulla crisi del governo regionale siciliano, durante il dibattito di oggi a ''Omnibus'' su LA7. ''Se si mette in discussione la maggioranza stessa, si metterebbe in discussione il risultato che ha portato Raffaele Lombardo a essere eletto alla presidenza siciliana con il voto determinante del PdL'' ha aggiunto Cicchitto.
15,00 - Il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, a quanto apprende l'ADNKRONOS, ha notificato poco dopo le 13 di oggi il decreto di revoca ai cinque assessori regionali che non si erano ancora dimessi dal proprio incarico dopo l'annuncio dell'azzeramento della giunta regionale di ieri. Altri cinque si erano, invece, gia' dimessi ieri sera. Mentre due assessori, i magistrati Massimo Russo e Giovanni Ilarda rimangono al proprio posto. Il primo alla Sanita' e il secondo alla Presidenza.
14,40 - “L’azzeramento della Giunta regionale siciliana è manifestazione inequivocabile della persistente incapacità di rispondere alle pressanti esigenze del territorio, purtroppo sempre più destinato a divenire terra di conquista di cinismi e personalismi, a meno di un improvviso ed operativo risveglio delle coscienze”. Così l’on. Domenico Scilipoti dell’ Italia Dei Valori commenta i recenti accadimenti in seno alla giunta della Regione Sicilia, presieduta da Raffaele Lombardo. “Sembra siano sufficienti appena 48 ore per delineare nuovi ruoli e competenze all’interno della Giunta. Tuttavia – prosegue il deputato IDV – più che improcrastinabili correzioni per il bene comune, probabilmente i ripensamenti del Presidente Lombardo rimangono confinati nelle esigenze di carattere squisitamente elettorale in vista dell’imminente tornata".
14,20 - ''In una competizione elettorale in cui il PDL e' impegnato con il suo leader Silvio Berlusconi contro la sinistra del paese, Lombardo non trova di meglio che azzerare la giunta di centro-destra e fornire un assist alle opposizioni. Quanto sta accadendo conferma le preoccupazioni che indussero il Comitato di Presidenza del PDL a chiedere un chiarimento sulle reali intenzioni del Governatore siciliano, e assume una dimensione nazionale''.
Ad affermarlo e' Sandro Bondi, coordinatore del Pdl, aggiungendo che ''il comportamento di Lombardo rischia di determinare un allontanamento del Movimento per le Autonomie dalla coalizione di centro-destra che Lombardo deve dimostrare di non volere. Il Governatore siciliano assuma una posizione chiara nei confronti del PDL che non permettera' collaborazioni spontanee e fuori dalla logica unitaria di partito''.
''Se Lombardo vuole rafforzare la coalizione di centro-destra, cosi' come ha dichiarato, e rispettare il patto elettorale con i siciliani che hanno votato centro destra, il PDL fara' la sua parte. In caso contrario -conclude Bondi- il PDL chiedera' ai siciliani di attribuire al voto che esprimeranno tra dieci giorni una doppia valenza, quella di carattere europeo e quella di una scelta tra il PDL e lo stesso Lombardo''.
13, 30 - Della nuova giunta regionale siciliana, cosi' come annunciato da Lombardo, dovrebbero far parte profili 'istituzionali' e 'tecnici' di provato spessore in maniera tale che i partiti della maggioranza non possano trovare nulla da ridire. In pratica un governo dei 'professori', si pevede che siano oltre la meta' i tecnici e gli esterni al mondo politico, che possa essere al riparo dalle ingerenze dei partiti per riformare la macchina regionale. Gia' da ieri si ipotizzano alcuni nomi.
Dall'economista messinese Mario Centorrino all'ex amministratore della Stm Pasquale Pistorio, dall'industriale nisseno antiracket Marco Venturi a Ludovico Corrao che fu uno dei protagonisti del famoso 'milazzismo', quando alla regione vi fu per un breve periodo un governo sorretto da maggioranze trasversali in nome degli interessi siciliani. Vi sono poi i nomi dell'ex presidente dell'Ars Guido Lo Porto e del costituzionalista Giovanni Pitruzzella.
Nella nuova giunta, gli unici ad essere riconfermati da Lombardo dovrebbero essere l'assessore alla Sanita' Massimo Russo (tecnico) e quello al Turismo e Trasporti Titti Bufardeci, che oggi ricopre l'incarico anche di vice presidente della Regione.
12,20 - Il giorno dopo il clamoroso azzeramento della giunta siciliana, il governatore Raffaele Lombardo e' al lavoro per definire il nuovo esecutivo. Si e' dato tempo fino a domani per coinvolgere quanti "ci stanno", partiti o "pezzi di partiti", personalita' esterne, provando a far convergere, a diverso livello, anche le forze produttive e del lavoro. Il Pd si e' gia' tirato fuori e lo stesso presidente ha spiegato che non intende ribaltare le alleanze.
Ci sono alcuni punti fermi, come l'assessore alla Sanita' Massimo Russo, e la componente del Pdl "amica", quella cioe' legata al sottosegretario Gianfranco Micciche', che ha i volti di Titti Bufardeci e Michele Cimino, quest'ultimo, pero', in caso di elezione, a quanto pare in partenza per Strasburgo. I contatti con Pdl e Udc dovranno servire a smussare le forti asperita'. Ma una partita importante si gioca sugli esterni che, nelle intenzioni di Palazzo d'Orleans, dovrebbero ricoprire circa la meta' della compagine assessoriale. Il secondo governo Lombardo provera' ad avere dentro il presidente della Piccola Industria di Confindustria Sicilia Marco Venturi, industriale nisseno antiracket. Si cerca di convincere anche l'ex a.d. di St Microelectronics Pasquale Pistorio, l'economista messinese Mario Centorrino, l'ex presidente dell'Assemblea Guido Lo Porto, anima di An siciliana e mai perfettamente integratosi nel Pdl. Oppure Ludovico Corrao, ex Dc e poi indipendente di sinistra, uno dei protagonisti dell'esperienza milazzista che tanto piace al governatore.
Mentre un abboccamento si tenta con il costituzionalista Giovanni Pitruzzella che, pero', non sembra interessato. In casa del Mpa, invece, danno per scontato l'ingresso di un ex prefetto il cui nome non viene svelato.
11,50 - - "Il Pd l'anno scorso ha sostenuto un candidato, mentre la mia maggioranza ha sostenuto me e gli elettori ci hanno assegnato due ruoli distinti ai quali siamo legati. Siamo sufficientemente seri per rimanere vincolati al mandato degli elettori". Lo ha ribadito il Presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo intervenendo ad Omnibus La7, a poco meno di 24 ore dall'azzeramento della sua Giunta regionale.
"Con il Partito democratico - ha spiegato - si è collaborato per arrivare a soluzioni condivise, come la riforma sanitaria, o della struttura burocratica di vertice". "In Assemblea - ha spiegato - la collaborazione su leggi importanti, come accade sempre, è la regola".
Quanto alla decisione di azzerare la giunta, Lombardo spiega: "Non si puo' andare avanti tra conflitti, contraddizioni, per cui se questa 'casa' è venuta su male, invece di aspettare che una folata di vento la abbatta, mettiamola giù e ricostruiamola su fondamenta forti, cioè un programma di governo minimo e la partecipazione di chi si impegna a lavorare nel Governo, nella nostra aAssemblea legislativa, a Roma in un rapporto costruttivo con il Governo nazionale".
E alla domanda sul perché la scelta si arrivata a sole due settimane dal voto europee risponde: "Molti esponenti del mio partito alleato hanno parlato di un voto che avrebbe chiuso sia la legislatura che questa esperienza di governo. Ho inteso svincolare la mia scelta dal dato elettorale. La mia Regione, dove si è votato solo un anno fa, ha il diritto di avere un Governo ricostruito su basi solide a prescindere da come gli italiani si esprimeranno alle Europee".
Poi, commentando le polemiche sul caso Noemi Lombardo ritiene "incredibile che il presidente del Consiglio Berlusconi si dedichi a giochi e giochini a cui la stampa, invece, dedica pagine intere. Mi rifiuto di crederlo, e' fuori da ogni logica". E alla domanda se ce'e' la possibilita' di un complotto, il Governatore siciliano replica: "Non credo che ci sia un complotto perche', eventualmente, si ripercuterebbe a danno di chi lo ordisce. Mi auguro sinceramente che sui fatti privati, nonostante quello che si sostiene, cosi' come sulle dietrologie sul caso Mills, si sospenda l'attenzione per parlare in queste ultime poche ore di vigilia delle elezioni europee dei temi della situazione economica e sociale del nostro paese".
Infine, sul tema Fiat, Lombardo spera che la Regione ''possa partecipare al progetto di rilancio di Termini Imrese. Sono un migliaio di lavoratori che ci stanno a cuore", ha concluso.
11,20 - "Per arrivare alle elezioni anticipate ci vogliono o le dimissioni del Presidente della Regione, cioe' le mie, oppure le dimissioni della meta' piu' uno dei parlamentari. Il secondo evento e' molto, molto improbabile". E' quanto dice il Governatore siciliano Raffaele Lombardo dopo l'azzeramento della Giunta regionale.
Rispondendo alla domanda se si puo' arrivare a elezioni anticipate o a sue dimissioni, alla trasmissione 'Omnibus La7', Lombardo ha detto: "Per quanto mi riguarda, io vado avanti con un programma di risanamento e di riorganizzazione di una regione che ha bisogno di una terapia d'urto per rimettersi in riga, e lo porto avanti senza fare un solo passo indietro. Se fossi costretto a farlo, un momento prima mi dimetterei e si tornerebbe a votare".
Scacco matto in una mossa ai suoi alleati. E così in meno di un'ora, Raffaele Lombardo, azzera la giunta (Mpa, Pdl e Udc), mettendo alla porta i suoi assessori e annunciando «un nuovo governo in 48 ore». «Non c'è dubbio che questa casa vada rasa al suolo e ricostruita», ha detto ieri il governatore della Sicilia in una conferenza stampa arrivata a ciel sereno a tal punto da annunciarla quasi un'ora prima dalla stessa convocazione dei giornalisti. «Invito tutti gli assessori a presentare le dimissioni». Intanto, in casa Pdl si continua a litigare. Ininterrottamente da settimane. E non mancano i colpi bassi che tirano i due capi-corrente l'uno all'altro: da una parte della barricata il sottosegretario al Cipe, Gianfranco Miccichè (vicino a Lombardo) e dall'altra il neo coordinatore del Pdl siciliano, Giuseppe Castiglione (in condominio con il senatore Domenico Nania) che fa parte della corrente Schifani-Alfano. Nelle ultime ore, i toni sono stati più che accesi: all'attacco di Miccichè che definisce Castiglione «farabutto», il coordinatore del Pdl replica: «Il grado di volgarità si commenta da solo». Mentre sull'azzeramento della giunta, Castiglione afferma: «Gli assessori regionali che non hanno ancora accolto l'invito del presidente della Regione Si
ciliana a dimettersi non si dimetteranno. Attendono di essere revocati dallo stesso Presidente». Ma il coordinatore del Pdl isolano aggiunge anche che «tutti devono fare un sforzo per parlare di programma e di agenda politica come da me sollecitato». In ogni caso, la lotta tra Micciché e Castiglione continua all'ultimo sangue. In ballo c'è la leadership del partito in Sicilia dopo le Europee. Una guerra fratricida che di certo non può che giovare a Lombardo. E così, il governatore mette il piede sull'acceleratore e tira dritto per la sua strada. Anzi, rilancia l'ipotesi, ventilata nei giorni scorsi, di un «governo istituzionale» aperto anche al Pd. «Propongo un governo con quei pezzi di partito che ci si staranno – ha detto il leader del Mpa -. Non intendo ribaltare le alleanze politiche, ma non posso considerare alleati coloro i quali, pur facendo parte della maggioranza, hanno sviluppato in Aula e fuori un'oggettiva azione di opposizione al mio governo».
La lotta Miccichè - Castiglione si ripercuote a livello locale anche a Marsala. Per ora, è il primo che vince, perchè Lombardo sembra chiaramente intenzionato a privilegiare la sua corrente. In questo caso sono concrete le possibilità che Giulia Adamo diventi assessore regionale. Le voci già circolano insistenti. Già nel 2008 Adamo fu più volte ad un passo dall'assessorato, ma fu beffata all'ultimo minuto da Lombardo e dal suo partito, il Pdl. Per questo motivo decise per protesta di iscriversi al gruppo misto dell'Ars.
E tutto è bloccato anche a Marsala. "Il rimpasto è cosa fatta" annunciava trionfante il Sindaco Carini venerdì mattina. Alle 13 era sul punto di convocare i giornalisti per indicare i nuovi assessori. Poi però è intervenuta pesantemente Giulia Adamo a far sentire la sua voce: non voleva un accordo tra Grillo, D'Alì e Stefano Pellegrino che la lasciasse fuori. Carini si è preso qualche altro giorno di riflessione, e spera che magari la risoluzione della crisi regionale (Lombardo ha annunciato il nuovo governo tra 24 ore) lo aiuti anche a Marsala. Nel frattempo in città non si sa chi governa, gli assessori non rispondono alle interviste perchè si considerano già esautorati, e nessuno prende decisioni. La città è in mano all'improvvisazione di funzionari e dirigenti. E a Sappusi, dove il Sindaco si era impegnato a bloccare i lavori che di fatto chiuderebbero l'unico centro sociale della zona, i lavori invece continuano....
Inevitabili le reazioni dei leader nazionali. A partire da uno dei coordinatori del Pdl, Ignazio La Russa, ministro della Difesa, che rivolgendosi a Lombardo dice: «Lo invito a deporre per un momento l'arma propagandistica, che poi magari è anche controproducente per lui, a frenare, e ad avere l'occasione, il tempo, la disponibilità che come coordinatori del Pdl abbiamo io, Denis Verdini e Sandro Bondi, di sedersi a ragionare perché la Sicilia non è una regione che si può giocare in vista delle elezioni». Poi è la volta di Enrico La Loggia, vicepresidente del gruppo Pdl alla Camera: «Credo occorra un sussulto di dignità, orgoglio e senso di responsabilità». In campo anche Gianfranco Fini che però si defila: «Sono questioni di cui non si occupa il presidente della Camera. Se ne occuperà la politica siciliana e nazionale». E l'opposizione? Apriti cielo. C'è chi tuona chiedendo le dimissioni di Lombardo come Sinistra e Libertà, ma c'è anche chi, come Anna Finocchiaro, presidente del gruppo Pd al Senato e sfidante di Lombardo alle ultime Regionali di un anno fa, evidenzia come «l'azzeramento della giunta siciliana da parte di Raffaele Lombardo è la conferma che la maggioranza di centrodestra non sta in piedi». La soluzione di questa crisi è tutt'altro che facile. Di certo, come dicono i ben informati, sarà ancora una volta il Cavaliere a sciogliere la matassa. Ma c'è anche chi sostiene che ciò può anche non bastare. Staremo a vedere.
GIAMBRONE (IDV): "TORNARE SUBITO ALLE URNE". "Adesso si dia voce ai siciliani che fino ad oggi sono stati mortificati da un governo inadeguato che si è preoccupato solo dei personalismi.
Da troppo tempo assistiamo ad atteggiamenti indecorosi, beghe, dissidi interni che hanno mandato in sofferenza la legislatura e dimostrato come questa maggioranza non sia mai esistita e, con la decisone di oggi, non ha più i numeri per governare". Così il senatore Fabio Giambrone, commissario regionale siciliano di Italia dei valori.
"La naturale conseguenza - conclude - che come Italia dei valori chiediamo a gran voce, è di tornare immediatamente alle urne per far finire questo scempio".
CRACOLICI (PD): "FALLIMENTO DEL CENTRODESTRA". La notizia dell'azzeramento della giunta non ha sorpreso il Pd siciliano che per bocca di Antonello Cracolici parla di "fallimento del Centrodestra in Sicilia con un epilogo inevitabile dopo un anno di conflitti". Quanto all'ipotesi di un dialogo con il governatore, Cracolici afferma che "al momento non ci sono nè chiusure nè aperture. Siamo un partito - aggiunge - le scelte devono essere collegiali".
PAGANO (PDL): "LOMBARDO HA PERSO LA TESTA". "L'azzeramento della giunta regionale è la prova concreta che Lombardo ha perso la testa". Lo ha detto Alessandro Pagano, deputato del Pdl commentando la decisione del presidente della Regione.
"Questo ci dispiace - ha concluso - perchè una figura deve saper navigare anche in acque agitate, serviva un po' più di sangue freddo. Confidiamo ora saper nella necessità di ritrovare il dialogo nell'interesse della Sicilia, mettendo al bando ritorsioni e diffidenze".