che aggiunge: "A questo fine e' necessario e determinante che tutte le forze politiche che hanno sostenuto e sostengono il presidente Lombardo, siano ascoltate e soprattutto coinvolte nelle decisioni riguardanti la formazione della nuova giunta.
Sarebbe imprudente viceversa e inaccettabile la sola ipotesi, che non voglio neppure prendere in considerazione, di essere messi di fronte ad un fatto compiuto".
16,40 - "Il capogruppo dell'Mpa, Lino Leanza, la smetta per una volta di fare l'incendiario e spieghi, invece, cosa cambia per la Sicilia se il presidente Lombardo nomini la Giunta tra una settimana o poco più, rispetto alla data di domani". Lo afferma Rudy Maira, presidente dei deputati Udc all'Ars. Replicando all'esponente dell'Mpa che oggi, annunciando per domani la presentazione della Giunta regionala aveva detto "minacce e veti non ne accettiamo da nessuno. Noi abbiamo
un patto con gli elettori, molto forte, quindi si va avanti perchè la Sicilia ha bisogno di un governo, di qualità e che lavora". "Quanto alle minacce - prosegue Maira - l'onorevole Leanza si guardi bene dall'interpretare in modo cannato e fallace le mie affermazioni. Credo, invece, che i suoi ultimatum - conclude Maira - si scontrino, ed invero, minaccino la maggior parte dei parlamentari regionali che rappresentano autenticamente la maggioranza degli elettori siciliani"
14,12 - "Domani avremo la nuova giunta siciliana. E sara' un governo istituzionale con un mix dipolitici ed esterni". Lo annuncia il segretario regionale del Mpa, Lino Leanza, parlando all'Agi. Raffaele Lombardo, dunque,va avanti, incurante dei diktat dei vertici nazionali e regionali del Pdl che ieri avevano chiesto al governatore difermarsi e di attendere gli esiti di una verifica di maggioranza dopo le elezioni.
"Basta tatticismi e perdite di tempo - taglia corto Leanza - gia' domani mattina potremo averela nuova giunta. Il Pdl ci aveva chiesto 48 ore, poi ci ha ch
iesto dieci giorni, e, ancora, il dibattito all'Ars. Non possiamo stare alle loro condizioni. La Sicilia non puo' stare alle condizioni del Pdl. Alla Regione serve e' avra' un governo che la ami". Dunque, la soluzione che si prospetta, dice chiaramente Leanza, "e' quella di un governo istituzionale in cui il Parlamento e tutte le forze politiche che vogliono confrontarsi sono importanti. Un governo frutto di un mix di politici e tecnici". E, rivela Leanza, "molta gente si e'autoproposta, perche' questa sfida sta piacendo da morire. E' vista come un atto di grande coraggio e responsabilita'".Diversi i nomi di esterni di cui si parla: "Mi auguro chepersone come il magistrato Caterina Chinnici, o Marco Venturi di Confindustria Sicilia possano esserci". Poi i politici.Saranno della partita gli uomini del Pdl vicini al sottosegretario Gianfranco Micciche', come Michele Cimino e Giambattista Bufardeci? "Io credo proprio di si'", e' larisposta di Leanza, il quale sulla rottura che appare insanabile con il Partito della liberta', conclude cosi'."Nulla e' insanabile se si ama la propria terra. Non possiam opiu' aspettare, ne' stare ai giochi di potere e ai veti dialcuni. La Sicilia deve essere governata, non contro qualcuno,ma nell'interesse dei siciliani".
13,28 - L'Mpa invita il suo leader Governatore della Sicilia a rompere "ogni indugio" e "formi tempestivamente un governo regionale che si ispiri integralmente al valore dell'autonomia e che si caratterizzi per lo sviluppo e l'innovazione, respingendo i tentativi di mortificazione come quello sui FAS regionali". ''Alla luce dell'ennesimo atto di slealta' registrato rispetto alla richiesta avanzata e da noi prontamente accettata di altri due giorni di tempo per formare la giunta e improvvisamente ora mutata in una presa di posizione di rinvio a dopo le elezioni - si legge in una nota del Coordinamento regi
onale del Movimento per le Autonomie a seguito del vertice del Pdl- reputiamo che debba essere sciolto ogni indugio. Il presidente della Regione scelga, con la forza che gli deriva dal mandato popolare personalita' di alto profilo civile e morale nei settori vitali della societa' siciliana e che siano anche espressioni, certo nell'ambito dei partiti alleati e non al di fuori di essi, di quella politica che ha mostrato di non subire passivamente le imposizioni del centralismo, che ancora una volta, sono contrarie a qualunque ipotesi di sviluppo e crescita della nostra terra e della sua gente".
13, 06 - “In Sicilia è saltata la coalizione di governo soprattutto perché i fondi Fas per le aree sottosviluppate sono stati drasticamente tagliati dal governo. Questo succede se si assumono impegni in campagna elettorale e poi i numero dimostrano il contrario, cioé lo svuotamento delle politiche per il sudâ€. Lo ha riferito il segretario del Pd Dario Franceschini.
12,50 - Il governo 'Lombardo-bis' dovrebbe essere presentato domani dal presidente della Regione siciliana. Lunedì scorso, quando Raffaele Lombardo aveva comunicato ai giornalisti l'azzeramento della sua giunta, il presidente si era dato 48 ore di tempo per formare una nuova giunta. Poi, aveva accolto l'invito degli alleati a far slittare di altre 48 ore l'annuncio del nuovo esecutivo regionale. Ma dopo la richiesta del Pdl di rinviare tutto ad un tavolo dopo le europee, Lombardo non ha nessun motivo per aspettare. Oggi, insomma, il presidente metterà a punto i nomi della sua nua squadra di governo.
11.50 - In principio fu Giovanni Ilarda, sostituto procuratore generale della Repubblica. Tanto voluto da riuscire nell'impresa di inserirlo nella quota assessori spettante all'Udc. Poi, il pm antimafia Massimo Russo, vero colpo a sensazione, corteggiato fino a quando ha accettato di essere messo a presidio della sanita' siciliana. Entrambi sopravvissuti - unici tra i titolari di deleghe - al clamoroso azzeramento della giunta deciso lunedi' scorso. Adesso il governatore punta su un altro magistrato, Caterina Chinnici - figlia di Rocco, il consigliere istruttore ucciso dalla mafia - procuratore presso il tribunale dei minori di Palermo. Ennesimo esterno per il Lombardo II che il presidente della Regione e' intenzionato a varare entro domani, sfidando il diktat del Pdl che vuole, invece, una verifica successiva alle elezioni.
Cosi', in questo muro contro muro, si profila una compagine governativa con dentro almeno sei tecnici, oltre ai due assessori targati Pdl, ma vicini al sottosegretario Gianfranco Micciche' - Michele Cimino e Giambattista Bufardeci, con Giulia Adamo in attesa - insofferente rispetto agli aut-aut di Sandro Bondi confermati ieri nel corso di un vertice romano dei berlusconiani. Gli altri esterni oggetto del desiderio sono il preside
nte della Piccola industria di Confindustria Sicilia Marco Venturi, il presidente della Fondazione Banco di Sicilia Gianni Puglisi, il presidente della Triennale di Milano Davide Rampello, l'economista di area centrosinistra Mario Centorrino, l'ex prefetto di Catania Giovanni Finazzo. Nel taccuino di Lombardo sono appuntati anche i nomi dell'imprenditrice vitivinicola Jose' Rallo, presidente del Comitato territoriale di Unicredit Sicilia, mentre un ruolo non di assessore dovrebbe averlo Ludovico Corrao, ex dc, indipendente di sinistra, una delle anime dell'esperienza milazzista di fine anni Cinquanta.
10,50 - “Il partito eviti colpi di mano e il giovane Alfano impari a guardare avanti come meâ€. Ad affermarlo in un’intervista al Corriere della Sera è il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri, che rispondendo alla domanda su come mai, alla luce della crisi politica in Sicilia, difenda il presidente della Regione Raffaele Lombardo e attacchi, invece, esponenti del Pdl, spiega: “Sono loro che vogliono sovvertire qu
anto avevano messo insieme. Per il dopo Cuffaro io avevo proposto come governatore me stesso o Stefania Prestigiacomo. Hanno scelto Lombardo, ma appena ha cominciato a fare pulizia, a lanciarsi nel riesaminare poltrone, eliminare sprechi e a fare esplodere le contraddizioni di una Sicilia, diciamo così, ancora non troppo modernizzata, ecco il finimondo, gli scontri, le insidieâ€. Per Miccichè adesso Lombardo dovrebbe “evitare la tentazione di cercare maggioranze diverse da quella che lo ha eletto. Restare nell’ambito della sua coalizione e formare una giunta straordinaria per qualità , per scelta degli assessoriâ€.
10.10 - ''La crisi del governo regionale rappresenta la naturale conseguenza dell'incapacita' dimostrata dal centrodestra di affrontare e risolvere i problemi della Sicilia. Da un anno a questa parte, l'inadeguatezza del governo Lombardo e' stata da noi ripetutamente denunciata, mentre l'inconsistenza della sua maggioranza e' emersa piu' volte in occasione della votazione di importanti provvedimenti di legge''. Inizia cosi' il documento approvato oggi dal cordinamento regionale siciliano del Partito Democratico, riunitosi a Palermo, con all'ordine del giorno la situazione politica venutasi a creare a seguito dell'azzeramento del governo Lombardo. Alla riunione hanno partecipato il segretario regionale Francantonio Genovese, il presidente del gruppo parlamentare PD all'Ars Antonello Cracolici, il vice segretario regionale Tonino Russo, i parlamentari nazionali e regionali e i segretari provinciali del partito.
''La situazione - prosegue il documento - venutasi a creare a seguito della decisione di Lombardo di revocare la nomina agli assessori suggerisce prudenza e senso di responsabilita' da parte di tutti. Cio' non potra' comunque indurre il Partito Democratico ad abbandonare il ruolo assegnatogli dagli elettori, cioe' quello di un'opposizione costruttiva, responsabile ed attenta agli interessi dei siciliani''.
IL Pd, quindi, chiarisce: ''Restiamo, quindi, in attesa di conoscere con quali uomini e con quali programmi il Presidente della Regione intendera' proseguire la sua attivita'. Nella nostra posizione non vi e' alcuna aspettativa, da parte nostra non vi sara' nessuna segnalazione e tanto meno una trattativa.
Dalle dichiarazioni del Presidente constatiamo che lo stesso si appresterebbe a formare un nuovo governo nell'ambito della coalizione di centrodestra, ma senza il sostegno di una parte della maggioranza. Cio' conferma che non e' ipotizzabile trovare soluzioni nuove senza che prima si prenda atto che il centrodestra non e' piu' in grado di offrire soluzioni ai problemi dei siciliani. Tocca, quindi, a Lombardo - conclude il documento - saper prendere atto che soluzioni che prescindano dal riconoscimento della crisi irreversibile del centrodestra sono solo scorciatoie che avranno breve durata''.
Ieri sembrava la giornata decisiva per risolvere la complicata crisi alla Regione Siciliana. Addrittura verso le 17 era stata diramata una prima lista di assessori con la marsalese Giulia Adamo al Bilancio. E invece il vertice del Pdl riunito a Roma ha gelato Lombardo.
Il Pdl rivolge al presidente de
lla regione Sicilia, Raffaele Lombardo, "un sereno ma fermo appello affinché riparta da un confronto che coinvolga tutte le forze che hanno vinto le elezioni regionali". Il Pdl giudica "inaccettabili i modi e i tempi prescelti da Lombardo" e chiede che, su iniziativa dello stesso Lombardo "si riunisca in tempi brevi e concordati un tavolo con tutti gli alleati della maggioranza scelta dagli elettori siciliani".
A mandare il messaggio in una nota congiunta sono i coordinatori nazionali del Pdl, Sandro Bondi, Ignazio La Russa e Denis Verdini, insieme con i capigruppo e i vice di Camera e Senato, Fabrizio Cicchitto, Italo Bocchino, Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello, e i coordinatori regionali siciliani, Giuseppe Castiglione e Domenico Nania, al termine di una riunione a Roma.
"Il presidente Lombardo - prosegue la nota - ha annunciato l'intenzione di procedere alla nomina di un nuovo governo regionale, senza condividerla con la forza politica maggioritaria che lo ha eletto e che, in seguito, lo ha sempre sostenuto. Tutto ciò accade a pochi giorni dalle elezioni europee, mentre lo stesso Lombardo è alla ricerca del quorum elettorale del 4% per la propria lista. Si è rivolto 'a pezzi di partiti e a chi ci sta', con un disegno di evidente rottura della maggioranza che lo ha eletto. Per questo il Pdl ribadisce che nessun suo aderente che voglia rimanere tale potrà accettare richieste di partecipazione a governi decisi con queste modalità ".
Poco prima il presidente della Regione siciliana aveva annunciato il rinvio della composizione del nuovo governo, a margine della registrazione di "Porta a porta" che andrà in onda questa sera con il titolo 'Europee: missione 4%'. "Il Pdl ci ha chiesto di aspettare 48 ore per fare la giunta. Non c'è niente di male ad aspettare altri due giorni se servirà a costruire un'alleanza che va posta su basi chiare. Questa alleanza va fatta senza nessuno che remi contro, compresi gli uomini di riferimento e con una sintonia assoluta su quello che serve cioè sulle riforme, la gestione dei rifiuti e i rapporti con lo Stato. Comunque sono tuttora alleato con Pdl e Udc, mi sento vincolato da questo patto di alleanza".
Incalzato da Bruno Vespa, Lombardo ha precisato che "nella mia giunta chi ci sta ci sta, io mi auguro che il Pdl ci sia. Il dissenso e questa voglia di venire alle mani l'ho avuto non su un'alleanza o su un patto che nessuno vuole mettere in discussione, ma sul piano sanitario che ci ha fatto risparmiare 400 milioni, sul piano energetico e perchè ho bloccato un piano per la formazione che sarebbe costato troppo alla Regione per qualcosa di molto scarso. Il mio programma sarà incentrato sulla razionalizzazione della spesa e su una svolta virtuale". Alla domanda se farebbe la sua giunta anche senza il Pdl, Lombardo ha risposto: "Io sono stato eletto direttamente dalla gente, non da solo ma portando delle leggi che sono state contestate, ma poi sono state votate".
Il governatore ha poi sottolineato che non ha interesse ad altre alleanze aggiungendo che neanche il Pd ha interesse a fare altre alleanze. Ciononostante il governatore ha fatto presente di avere contatti con tutti, con il Pdl, con l'Udc e anche con il Pd. Alla domanda perché avesse questi contatti con il Pd, Lombardo ha risposto: "E' una forza politica che rappresenta il 30% della nostra assemblea; è un forza con cui, senza scandalo, abbiamo approvato il piano di rientro della sanità all'unanimità ".
Il presidente, interrogato poi su eventuali contatti con il premier Berlusconi, ha risposto: "Io come sempre sono disponibile, ma la campagna elettorale incalza e vedo che il presidente del Consiglio è molto impegnato".
A proposito dello sbarramento al 4% alle prossime europee, Lombardo ha detto che "è iniquo e assurdo. Un'invenzione per mettere fuori gioco partiti che hanno qualcosa da dire. Noi abbiamo proposto uno sbarramento più alto ma di circoscrizione. E' anche anti-europeo - ha concluso - perché l'Europa cresce se dialoga con le Regioni e gli stati e i poteri nazionali dimagriscono".
Infine il presidente ha sottolineato che "con il sì definitivo al piano di rientro della sanità previsto per il 15 giugno, il governo regionale potrebbe abbassare l'Irap". Lombardo ha ricordato che i siciliani, proprio per il deficit in sanità , stanno pagando una quota di Irap più alta rispetto al resto dell'Italia. "Ora moi stiamo facendo ordine in casa nostra - ha detto -, lo si vede dagli interventi in sanità dove abbiamo accettato un piano di rientro. In questo modo con il sì definitivo previsto per il 15 giugno potremo abbassare l'Irap". Lombardo è poi tornato ancora a parlare di Fas ed ha ribadito: "Questa risorsa ci deve essere restituita sempre che ci sia ancora".