La frattura all'interno del Pdl è iniziata la scorsa settimana con la decisione del presidente della Regione Sicilia di sciogliere la giunta regionale in polemica con gli alleati. «Non è tollerabile - aveva detto il governatore - che i coordinatori dei partiti alleati finiscano per sabotare gli interessi della Sicilia». La decisione di Lombardo ha spaccato in due il Pdl. Parte del partito infatti ha scelto di sostenerlo. E il governatore ha così nominato tre deputati siciliani del Pdl, Gianfranco Bufardeci, Michele Cimino e Luigi Gentile, assessori nella nuova giunta. Scelta che ha provocato l'immediata sospensione dal partito. I tre deputati sono stati immediatamente sospesi dai coordinatori nazionali del partito Sandro Bondi, Ignazio La Russa e Denis Verdini.
La mossa dei vertici nazionali ha provocato malcontento nel Pdl siciliano. Diversi amministratori, in solidarietà con i tre "ribelli", hanno scelto così di autosospendersi. E il loro numero, come confermano le parole di Gianfranco Micciché continua ad aumentare. C'è tensione nel centro-destra siciliano. La decisione del premier Berlusconi di aspettare l'esito delle elezioni europee per intervenire sulla faccenda è sintomatico di come, per ora, la parola d'ordine all'interno della coalizione sia: gettare acqua sul fuoco. Così probablimente si spiega anche l'annullamento all'ultimo minuto dell'incontro che doveva tenersi a Catania tra i vertici locali del partito i coordinatori nazionali Bondi, La Russa e Verdini.