Il quadro politico è chiaro: tutto il Pdl dentro, con l'Udc e l'Mpa, più Fratelli d'Italia e qualche scampolo di ex - sinistra. Fuori rimane solo il gruppo di Giulia Adamo, in questi giorni nervosa come non mai. Adamo rifiuta tra l'altro ogni domanda su Carini e la giunta, e pensa alle elezioni europee con la speranza di un'elezione di Cimino per salvare la sua corrente politica.
Carini ostenta invece serenità . Dall'entourage del Sindaco fanno sapere che è stato fatto di tutto per recuperare il rapporto con Giulia Adamo, ma dopo i ripetuti attacchi a mezzo stampa Carini ha deciso che forse l'ora dello strappo era vicina.
Bocche cucite sui nomi degli assessori, qualcosa in più si sa sulle "quote". Tre assessori all'Udc di Stefano Pellegrino, di cui uno, Michele Milazzo, vicesindaco, uno in quota Ferrantelli e uno espressione del gruppo consiliare. Tre assessori al Pdl, di cui due alla corrente di Grillo e uno d'area gradito a D'Alì. Un assessore all'Mpa e uno a Fratelli d'Italia. I numeri ci sono, risicati, 16 a 15. Pochissimo. E non è detto che tutti i consiglieri rispondano all'appello nel caso ci siano da discutere importanti provvedimenti amministrativi. Anzi, i franchi tiratori sono già al lavoro. E' per questo che si lavora per capire fino a che punto ci può essere l'appoggio dei consiglieri di opposizione. A parte gli irriducibili Gesone, Licari e Vinci, tutti gli altri sono pronti a trattare. Qualcuno (Urso) è già passato dall'altra parte. Altri lo seguiranno.
Ieri in apertura di Consiglio Comunale Ignazio Urso ha dichiarato il suo passaggio al gruppo dell’Mpa. Sarà il terzo consigliere insieme a De Maria e Ingrassia.
Il Presidente Oreste Alagna ha cercato subito di portare la discussione sul bilancio, sorvolando sull’azzeramento della Giunta fatto dal Sindaco con la determina del 29 Maggio 2009, e su questa omissione sono iniziate le polemiche.
“Siamo senza governo della città dal 29 Maggio – ha detto il consigliere del Pd Licari – chiedo al Sindaco di relazionare al Consiglio su questa crisi. Non possiamo attendere: l’amministrazione non è in grado di prendere alcun provvedimento”. Alagna aveva cercato di sottrarre il dibattito sull’azzeramento della Giunta al Consiglio, ma Licari non è caduto nella trappola: “La città deve sapere – ha detto – perché l’azzeramento della Giunta è un problema politico”.
Alagna ha preso le difese dell’amministrazione, e ha mandato su tutte le furie Gesone, che lo ha accusato di parzialità .
Anche Mezzapelle si è associato alle dichiarazioni di Licari: “Non è avvenuta un’operazione di poco conto, ma l’azzeramento della Giunta Comunale. Non possiamo apprendere dai giornali la notizia senza poterla discutere in Consiglio”. Per Mezzapelle la crisi della maggioranza è un’entrata a gamba tesa: “La città vive un vuoto democratico da mesi. Noi abbiamo il dovere di offrire opportunità , proposte, suggerimenti, idee”.
Secondo Mezzapelle da mesi a Marsala c’è una gestione privatistica delle istituzioni: “Voi gestite le cose come se foste a casa vostra”. “Noi non siamo interessati alle faide familiari – ha continuato Mezzapelle – ma vogliamo sapere perché è avvenuto questo blitz. Vogliamo sapere perché Milazzo prima è stato silurato da vicesindaco e ora invece va di nuovo bene. E siamo certi che, approvato il bilancio, il vostro balletto continuerà ”. Mezzapelle ha ironizzato anche sul “povero” Salvatore Rubbino, segretario dei Fratelli d’Italia, che “siccome avete la “puzzina” sotto il naso non avete voluto, e ora invece cercate perché vi mancano i numeri”. Il rimpasto del Sindaco secondo Mezzapelle non è tecnico, ma è uno stravolgimento del quadro politico che ha eletto Carini e “rispetto a questo non si può fare finta di nulla”. Mezzapelle ha attaccato anche Alagna: “Lei non è un Presidente arbitro – lo ha canzonato – è un Presidente raccattapalle”.
Dopo Mezzapelle è intervenuto Milazzo, ai ferri corti con il Presidente Oreste Alagna per vecchie polemiche che si trascinano da tempo. Milazzo ha biasimato il cambio di casacca di Urso: “Eletto a sinistra, ha fatto votare Italia dei Valori, e ora passa con l’Mpa”. “Il mio non è stato un cambio di casacca – si è poi difeso Urso – ma l’adesione ad un progetto ben più ampio. Inoltre proprio Milazzo è ex Dc, ex Ds, e magari domani ex socialista”. Proprio l’ingresso in Giunta dell’Mpa è secondo Milazzo una novità politica che non si può tacere,ed è un “papocchio sconsiderato che ripete quanto si è fatto a Mazara del Vallo”. E ancora: “Lei, signor Sindaco, è costato alla città 700.000 euro l’anno, senza porre attenzione ai veri problemi della città ”.
Dopo le polemiche, è intervenuto il Segretario del Comune a chiarire che in realtà nella seduta di ieri si sarebbe dovuto discutere l’Ordine del Giorno previsto, non certo la determina di revoca degli assessori. Alagna ha cercato di calmare i consiglieri dell’opposizione, promettendo una seduta ad hoc sul rimpasto, ma gli animi si sono di nuovo riscaldati. Ed è intervenuto il Sindaco Carini: “Io ero pronto a relazionare sul rimpasto, ma è stato il Segretario a dirmi che oggi dovevamo continuare l’ordine del giorno già in trattazione”.
Fernandez, pronto ad entrare in Giunta con il movimento Fratelli d’Italia, ha attaccato l’opposizione: “Avete detto sempre che gli assessori erano degli incapaci, ora che il Sindaco li ha mandati a casa, anziché dire bravo al Sindaco, lo attaccate”. Ha prospettato inoltre per tutti la possibilità di un allargamento della maggioranza “nella speranza di poter realizzare alcune opere importanti”. In questi due anni secondo Fernandez Marsala è rimasta ferma, e finalmente il Sindaco se ne è reso conto. Ha anche difeso il suo coordinatore Salvatore Rubbino, assessore in pectore: “Non è affatto poveretto come dice Mezzapelle. Ha un grande merito: ha fatto una lista civica in tempi in cui tutti andavano dietro Berlusconi, e ha ottenuto anche un consigliere comunale”.
“E’ evidente – ha detto Gesone - che la discussione sugli assessori va fatta prima della discussione del bilancio, perché non vogliamo che il bilancio stesso diventi elemento di mercimonio per avere una