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08/06/2009 04:20:58

La morte di Giacomo Pace: ecco la ricostruzione della tragedia in mare

Sabato la giornata è stata caratterizzata da un forte vento, e il mare era davvero molto mosso. Un'onda un po' più forte delle altre ha fatto ribaltare la barca di circa 4 metri e mezzo sulla quale si trovava un Giacomo Pace, il cui cadavere è stato recuperato nel pomeriggio di sabato  a cinque miglia a nord da di Castellammare, dopo una intera giornata di ricerche.
L'uomo, per conto della ditta presso la quale prestava servizio, l'«Ittica del Golfo», era uscito in mare intorno alle 6 del mattino per raggiungere le gabbie all'interno della quali vengono allevati i tonni che distano circa 150 metri dalla costa. Improvvisamente, a causa della cattive condizioni del tempo in mare, la piccola imbarcazione si è capovolta ed è affondata. Prima di essere travolto dalle onde l'uomo, che si occupava della manutenzione delle gabbie, avrebbe chiesto aiuto chiamando con il cellulare e dicendo di essere in difficoltà. E infatti, aveva addosso il giubbino di salvataggio, ma non è servito a molto, perchè è probabile che nel capovolgimento del natante abbia sbattuto la testa o sia stato travolto dalla stessa imbarcazione.  Le ricerche, avviate in mattinata, si sono concluse nel primo pomeriggio quando il corpo senza vita dell'operaio è stato avvistato da un elicottero della Guardia Costiera, recuperato da una motovedetta della Capitaneria, è stato trasportato sulle banchine del porto di Castellammare. Intorno alle 17,30 l'uomo, che era sposato, e aveva tre figli,è stato riconosciuto da amici e familiari giunti sul posto già dalle prime ore del mattino.
Pace, l'ennesima vittima del lavoro in provincia, era dipendente della «Ittica del Golfo», azienda che fornisce servizi alla «New Eurofish» la società che gestisce l'allevamento di tonni. Nella mattina di sabato, quando già sembravano scarse le possibilità di ritrovare in vita il giovane uomo, alcuni sub, colleghi della vittima, si erano immersi vicino l'allevamento per vedere se il corpo potesse essere rimasto incagliato nelle gabbie. Tuttavia, le ricerche non avevano dato alcun esito in quanto le forti correnti avevano trascinato il corpo a circa 5 miglia dall'allevamento. Alle ricerche, rese particolarmente difficili dal mare agitato e dal forte vento, hanno partecipato due mezzi della Guardia Costiera di Palermo ai quali si era aggiunto un mezzo dei carabinieri con il supporto, da terra, dei carabinieri della stazione di Castellammare.
Dopo il riconoscimento da parte dei familiari il medico legale dell'Asl ha effettuato un'ispezione cadaverica per escludere che altre cause, se non quelle dell'annegamento, possano avere causato la morte di Giacomo Pace. Al momento è esclusa la possibilità che venga disposta l'autopsia anche se è stata aperta un'inchiesta da parte della Procura di Trapani.

«Siamo distrutti dal dolore - dice Luigi Li Causi, amministratore dell'Ittica del Golfo - non riusciamo ancora a comprendere come sia potuta accadere un tragedia del genere. Eppure, Giacomo era abbastanza esperto, conosceva bene il mare. Non era certo l'ultimo arrivato». E forse, proprio per questo, potrebbe avere sottovalutato la portata del rischio. E comunque, senz'altro, per la sua indole di «gran lavoratore». Giacomo Pace viene, infatti, descritto come uno che non si risparmiava mai. Quando c'era da faticare, non si tirava certo indietro. E questo fin da piccolo. «Eppure - prosegue Li Causi - abbiamo sempre raccomandato di non uscire in mare quando c'è anche solo un po' di vento. In questi casi, diciamo sempre di stare a terra. Non capisco come Giacomo abbia deciso di prendere il mare». In caso di maltempo, infatti, i controlli sugli impianti vengono effettuati da terra, con i binocoli. «È una grande perdita - conclude Li Causi - per noi, Giacomo, prima che un dipendente, era un amico. I suoi colleghi, per diverse ore in mare a cercarlo, sono distrutti».
L'Ittica del Golfo, che conta una mezza dozzina di dipendenti, è titolare della concessione demaniale marittima degli impianti di allevamento del tonno rosso al largo di Castellammare ed opera in società con la New Eurofish, altra azienda marsalese, leader in Italia nel settore, che è proprietaria delle attrezzature (le grandi gabbie del diametro di 50 metri, con reti che vanno in profondità per 38 metri).
Appena la notizia della scomparsa in mare di Giacomo Pace è arrivata a Marsala, di gran corsa si è recato presso gli impianti di Castellammare, per partecipare alle ricerche, pure Guido Maggio, presidente della New Eurofish e dell'Associazione nazionale allevatori di tonno rosso. Anch'egli sconvolto dal dolore (conosceva la vittima da tanto tempo), ieri non aveva neppure la forza di parlare.