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10/06/2009 13:50:11

Alle amministrative in Sicilia il riscatto del Pdl


I RISULTATI
L'Mpa correva distintamente dal Pdl soprattutto nel Catanese, territorio in cui alle Europee ha sfiorato il 27% dei consensi. Soglia persino superata alle Amministrative, dove gli autonomisti contendono il primato al Pdl. Ad Acicastello, l'ex deputato Filippo Drago, del Pdl, arrivato al 47%, dovrà vedersela al ballottaggio con Giovanni Pennisi, forte del 34%, sostenuto anche dal movimento autonomista. Mpa che invece in uno dei maggiori centri dell'hinterland catanese, Mascalucia, ha portato alla vittoria al primo turno l'uscente Salvatore Maugeri, appoggiato anche da Udc e Pd, contro il candidato del Pdl Fabio Cantarella che si è fermato al 24%. Il Pdl si è invece confermato nella vicina Acireale, dove Nino Garozzo ha vinto con il 51% al primo turno su Nicola D'Agostino dell'Mpa, che seppur sconfitto ha totalizzato quasi il 35% dei consensi. Al contrario, nell'Agrigentino, a Sciacca è eletto subito con il 51% Vito Bono, espressione di una coalizione comprendente Pd, Mpa e un'altra lista autonomista, contro l'uscente Mario Turturici del Pdl, inchiodato al 33%. A Campobello di Licata, Monreale e Pachino, viceversa, Mpa e Pdl insieme non riescono a eleggere subito il proprio candidato.

Suscita aspre polemiche l'esito del voto a Termini Imerese, dove Salvo Burrafato diventa sindaco al primo turno con il 54% grazie a una coalizione che vede insieme Mpa, Pd e l'area Pdl di Gianfranco Miccichè, contro il candidato ufficiale del Pdl Antonio Battaglia, bloccato al 41%. Il Pdl, diviso, non elegge subito (39%) Nicola Cristaldi a Mazara del Vallo, nel Trapanese, e al secondo turno dovrà affrontare la sfidante Vinnuccia Di Giovanni (29%), sostenuta tra gli altri da Mpa, Pd e Udc. Nell'unico capoluogo di provincia siciliano chiamato al voto, Caltanissetta, l'Mpa sarà determinante al ballottaggio tra Michele Campisi (Pdl, al 39%), e Fiorella Falci (centrosinistra), che parte dal 28%. Mpa chiamato a scegliere chi appoggiare anche a Mazzarino e Motta S. Anastasia.

GLI SCENARI
Certo, dentro il Centrodestra i toni all'indomani dello scrutinio non sono affatto concilianti, solo a pensare che, mentre il governatore invoca di fermare «la politica del saccheggio», il senatore del Pdl Pino Firrarello, leader di Forza Italia e suo principale antagonista in Sicilia orientale, dà a Lombardo dell'«innominato» e dice, letteralmente, che «ha moltiplicato i suoi fondoschiena per occupare tutte le poltrone, le poltroncine e gli strapuntini di potere della nostra Regione». Che il braccio di ferro sottenda una guerra di potere è comunque evidente. Lo dimostrano le cause scatenanti la rottura Mpa-Pdl-Udc: dalle nomine dei dirigenti della Regione alle critiche al piano regionale di formazione, fino agli incarichi in Cda di società controllate come Sicilia e-Servizi. E presto la Regione dovrà gestire i circa 6,5 miliardi di fondi europei della programmazione 2007-2013, già in ritardo, come gli oltre 4 miliardi di euro dei Fondi per le aree sottosviluppate (Fas) destinati alla Sicilia, che Lombardo continua a rivendicare al governo Berlusconi.