convocato nella sala convegni del Banco di Sicilia.
Il Distretto produttivo della pesca riconosciuto dalla Regione e' sicuramente tra i distretti siciliani quello piu' attrezzato, ne fanno parte 142 aziende con piu' di 2200 dipendenti, che con l'esportazione raggiungono un fatturato superiore ai 60 milioni di euro. Il tema centrale del meeting dell'Osservatorio e' stato la politica del credito al mondo della pesca, ma si e' affrontato anche il nodo della razionalizzazione della filiera produttiva e commerciale in una logica integrata. La congiuntura economica ha colpito in maniera grave il sistema della pesca siciliano.
L'allarme lanciato da Giovanni Tumbiolo, presidente del distretto della Pesca e componente dell'osservatorio, si riassume con i dati del rischio default: ''dobbiamo affrontare le difficolta' economiche del settore insieme con l'amministrazione regionale. Salvare il maggior numero possibile di imprese della filiera: piu' del 40 per cento di loro potrebbe disarmare entro la fine dell'anno. E' un rischio per l'economia siciliana che va scongiurato''. Esiste anche un problema dimensionale: ''le dieci piu' grandi aziende siciliane della filiera rappresentano il 65 per cento del mercato - ha spiegato Tumbiolo - e questo dimostra che esiste una polverizzazione delle realta' imprenditoriali che va affrontato per aiutare l'aggregazione di quelle piccole imprese a dimensione familiare che rischiano di essere espulse dal mercato''.