Oltre la “caccia alle streghe” messa in atto dagli ispettori del lavoro, che in queste settimane di vendemmia si sono recati nei campi con l’intenzione di sanzionare lavoratori in nero senza però fare sconti a quelle persone che aiutano il parente o l’amico proprietario terriero secondo vecchie tradizioni locali, l’Amministrazione Provinciale s’è fatta anche autrice di alcuni disservizi.
Uno dei quali è stato portato a conoscenza della stessa già nel mese di luglio.
Si tratta dell’istallazione del guard rail nella S.P. 21, zona Ettore Infersa, che infatti delimita il tratto di strada in questione ma chiude a tutti gli effetti i passaggi per poter accedere ai terreni adiacenti la strada. Con tanto di lettera all’Amministrazione Provinciale uno dei proprietari terrieri, danneggiati dal guard rail, ha puntualizzato l’assoluta inadeguatezza ti tale guard rail in quanto i terreni confinanti con la strada non presentano dislivelli pericolosi e si trovano infatti allo stesso livello del manto stradale. Dunque da un punto di vista prettamente stradale la recinzione metallica potrebbe essere molto più pericolosa, per chi viaggia nel suddetto tratto, in caso di sbandamenti che (ci auguriamo di no) vedrebbero il veicolo terminare bruscamente la propria corsa contro l’ostacolo metallico. La presunta “messa in sicurezza” del tratto di strada è pericoloso soprattutto per coloro che quotidianamente lavorano in quei terreni, in quanto, non potendo entrare direttamente nei campi con le loro vetture, sono costretti a lasciarle sul ciglio della strada trasformandosi in ulteriore pericolo sia per chi vi transita, sia per gli stessi viticultori che durante la giornata lavorativa si recherebbero costantemente alle loro vetture. Ma oltre a questi inconvenienti il guard rail, non consentendo affatto di entrare nei terreni per operare la manutenzione necessaria ai vigneti, ha infatti causato ingenti danni alle colture che hanno visto l’uva marcire. La soluzione opportuna, hanno chiesto i viticultori della località Ettore Infersa, sarebbe aprire alcuni passaggi nel guard rail per consentire a camion, trattori e altre vetture di entrare nei terreni o, per davvero mettere in sicurezza la S.P. 21, riportarla allo stato precedente, ossia togliendo completamente il guard rail. Il problema è stato sollevato fin dal mese di luglio ma nulla ancora è stato fatto e adesso i proprietari dei terreni chiedono giustamente i danni per l’uva andata a male.
In qualità di consigliere provinciale, di questo disagio s’è fatta
portavoce Giovanna Benigno (PDL) che, già in luglio, aveva interrogato la Presidenza della Provincia chiedendo come intendesse operare e soprattutto invitandola ad intervenire con la massima urgenza ma a tale interrogazione non è susseguita nessuna risposta. Adesso, nel prossimo consiglio provinciale, la Benigno presenterà nuovamente l’interrogazione come uno dei punti all’ordine del giorno sotto forma di “Mozione di Censura”.
Certamente, adesso che l’uva è rimasta incolta, la questione sarà portata in sede giudiziaria con la richiesta del riconoscimento dei danni economici da parte dei cittadini interessati. L’Ente Provincia in tal evenienza dovrà chiarire chi sarà a pagare i danni ai proprietari di quelle terre rimaste inutilizzate, se non essere esso stesso a risponderne economicamente.
Francesco Appari