Si tratta di alcuni foglietti che erano stati scritti dal capomafia, quando era ancora latitante, e che sono stati inviati a Vito Ciancimino quando l'ex sindaco viveva a Roma. Non si conosce ancora il contenuto dei 'pizzini', ma chi li ha letti parla di «materiale molto interessante». I documenti erano conservati in una banca all'estero insieme al cosiddetto 'papello', cioè il contenuto delle richieste avanzate da Cosa nostra allo Stato per fare terminare la strategia stragista.
Secondo quanto raccontato nei mesi scorsi ai magistrati da Massimo Ciancimino, che da allora vive sotto scorta e ha lasciato Palermo per trasferirsi a Bologna, sarebbe stato proprio il padre Vito a condurre la trattativa tra i boss e lo Stato.