“Occorre approfondire la resistenza dei meridionali. Più passano gli anni, più si valorizza il ruolo di tante persone del sud che hanno combattuto al nord, ma anche di coloro che prima dell’arrivo degli alleati, hanno contrastato al sud la presenza dei fascisti”.
Lo ha detto ieri il presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani, Gianfranco Pagliarulo a Castelvetrano, in occasione dell’inaugurazione della sede intercomunale dell’Anpi Castelvetrano – Campobello di Mazara, nel Sistema delle Piazze (all’ingresso della sala consiliare del comune), dove è stata apposta una targa in memoria di 35 cittadini, morti da partigiani in difesa della libertà, contro il nazifascismo.
“Un’iniziativa meritoria – ha aggiunto Pagliarulo - perché dà a Castelvetrano quel che è di Castelvetrano. Il codice morale, contenuto nelle lettere dei condannati a morte di allora, è diventato un codice giuridico nella nostra Costituzione della Repubblica. Ecco perché la memoria del passato non serve a girare la testa all’indietro, ma a capire il presente ed immaginare il futuro. Ed è Anche a questi 35 castelvetranesi che dobbiamo la possibilità di immaginare il nostro futuro”.
All’evento, coordinato dal presidente della sezione, Giuseppe Favara, era presente anche il sindaco Giovanni Lentini che, dopo un momento di commozione per la presenza nell’elenco di suo zio Francesco, che “anche se liberale, fece la lotta partigiana in Piemonte, nella brigata Garibaldi” ha ricordato come la libertà non sia “una conquista per sempre, ma va mantenuta e valorizzata ogni giorno”. Ha poi annunciato che nel gennaio prossimo, “il comune farà una manifestazione con tutti i giovani della città, ai quali consegneremo la nostra Costituzione, strumento di identità dei nostri valori di libertà, democrazia, ma anche di socialità, sviluppo e tutela della personalità umana di uomini e donne di qualsiasi classe sociale, provenienza nazionale, religione o fede politica”.
Diversi gli interventi e i temi trattati presso l’aula magna del vicino Liceo Classico, contro l’autonomia differenziata e il premierato, ma anche per la pace e contro la mafia: “Non è un caso che i fenomeni mafiosi abbiano avuto origine nel sud della nazione – ha sottolineato Pagliarulo - dove la presenza dello Stato è stata storicamente carente. Purtroppo la cosiddetta questione meridionale sembra essere sparita da più di 30 anni dall’agenda politica italiana. Ma è proprio da qui che bisogna ripartire e sarà uno degli impegni prioritari dell’Anpi”.
Di seguito, i nomi dei 35 partigiani elencati nella targa:
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