Una decisione dovuta al fatto che «da parte della compagnia Ryanair si continua pervicacemente e pretestuosamente a mettere in dubbio il rispetto e il rigore dei controlli di sicurezza da parte delle autorità italiane, cosa che crea allarmi infondati e scredita l'immagine del nostro Paese a livello internazionale».
Riggio, spiega l'ente nazionale per l'aviazione civile, «in qualità anche di presidente del Cisa, sentito il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, e il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, ha disposto per il 7 gennaio, alle ore 11, la convocazione del Cisa alla presenza delle autorità di pubblica sicurezza nonchè di tutte le autorità e gli enti preposti alla sicurezza in ambito aeroportuale, oltre che del direttore generale dell'Enac, Alessio Quaranta». La riunione «Ã¨ finalizzata ad esaminare gli argomenti avanzati da Ryanair, che potrà illustrarli direttamente in tale occasione dato che il vettore è stato convocato alle 12 della stessa giornata presso la direzione generale dell'ente».
«Ove le dichiarazioni di Ryanair risultassero, come assolutamente sono, infondate - conclude l'ente - ne verranno tratte tutte le dovute conseguenze. Il presidente e il direttore generale dell'Enac rassicurano sull'efficacia dei controlli di sicurezza esercitati, come per legge, dalle forze di polizia e dagli operatori aeroportuali secondo la normativa italiana che, peraltro, viene rispettata da tutte le compagnie aeree».
QUARANTA. "Le scelte commerciali dei vettori ricadono nella loro esclusiva competenza nell'ambito della responsabilita' delle proprie scelte di politica aziendale, ma prendere a pretesto per la sospensione dei servizi il richiamo di Enac all'applicazione della legge, peraltro ossequiata da tutti i vettori che operano in Italia, significa adottare una politica commerciale non corretta e trasparente nei confronti dei passeggeri con le conseguenze che ne possono derivare".
Cosi' il direttore generale dell'Enac, Alessio Quaranta, si e' rivolto all'a.d. di Ryanair, Micheal O'Leary, in una lettera inviata ieri, in merito al fatto che la compagnia irlandese intenderebbe sospendere temporaneamente i servizi domestici a partire dal 23 gennaio 2010.
Nella lettera si legge che i provvedimenti dell'Enac in merito all'equipollenza dei documenti di identita' e riconoscimento non sono "atti a contenuto discrezionale bensi' atti vincolati, atteso che le norme nazionali non possono essere oggetto di deroghe a favore di nessun soggetto. Ad oggi, l'operato di Enac, sebbene in una fase cautelare, e' stato ritenuto legittimo da un tribunale nazionale, per cui ogni altra considerazione da parte di Ryanair appare superflua ed irrispettosa del sistema giurisdizionale italiano.
Quaranta ha poi ribadito che il provvedimento si era reso necessario ad esclusiva tutela dell'utenza a seguito delle numerose segnalazioni ricevute proprio da passeggeri di Ryanair che lamentavano disparita' di trattamento rispetto alle altre compagnie aeree nei voli domestici, nonche' disagi e disguidi a danno dei passeggeri stessi che non avevano con se' il passaporto o la carta di identita', ma che erano comunque muniti di altri documenti di identita' validi in Italia.
Il d.g. ha evidenziato che ogni Stato civile fondato sul diritto, come quello italiano, si basa sul principio che tutti i soggetti che ivi operano sono soggetti alle leggi nazionali vigenti, regola che vale, nel caso di specie, sia per i vettori, quanto per l'Enac stesso, e l'intervento e' stato effettuato in ossequio a tale principio.
Il fatto che l'Enac minerebbe alla sicurezza dei voli appare pretestuoso considerato che l'equipollenza dei documenti di riconoscimento viene imposta da una previsione normativa non derogabile da parte dell'ente, se non a seguito di specifiche indicazioni delle competenti autorita' pubbliche. Pertanto il riferimento ad una riduzione dei livelli di sicurezza aerea dovuta agli effetti dell'ordinanza impugnata risultano essere pretestuosi ed in contrasto con le determinazioni delle pubbliche autorita' nazionali preposte a garantire la sicurezza aerea".
L'Enac rende noto, infine, di essere in contatto con il Ministero dell'Interno per valutare ogni possibile evoluzione della materia.
AIR ITALY. Oggi Air Italy ha fatto sapere che se la compagnia irlandese decidesse di lasciare l'Italia, sarebbe pronta a sostituirla. E in brevissimo tempo. E' quanto comunica una nota della compagnia aerea italiana. «Se dovessero sospendere i loro voli dagli scali di Roma Ciampino, Alghero, Bari, Bologna, Brindisi, Milano, Bergamo, Pescara, Pisa e Trapani, noi - afferma il presidente e amministratore delegato di Air Italy Giuseppe Gentile - siamo pronti a subentrare. Abbiamo mezzi, esperienza, know how e solidità gestionale per rimpiazzare i voli di Ryanair. Possiamo offrire - aggiunge - un rapporto qualità prezzo che non farebbe certo rimpiangere Ryanair. Il tutto all'interno delle regole dettate dalle leggi». Air Italy, riferisce il comunicato, conta 12 aeromobili di nuova generazione ed opera in Italia e all'estero, trasportando oltre un milione di passeggeri l'anno. La capogruppo controlla Air Italy Egypt e Air Italy Polska.
A gettare benzina sul fuoco è la stessa Ryanair che tramite il suo direttore della comunicazione, Stephen McNamara, ha fatto sapere che «Ryanair è stata obbligata a cancellare le sue rotte nazionali in Italia poiché la sicurezza di questi voli è stata minacciata dall'insistenza di Enac che i passeggeri vengano accettati senza identificazioni sicure e in alcuni casi venga loro permesso di viaggiare con niente di più sicuro di una licenza di pesca. In tutti gli altri aeroporti della Ue - spiega il manager - le autorità hanno accettato questa esigenza di Ryanair, come concordato con ciascun passeggero al momento della prenotazione, che i passeggeri presentino o il passaporto o la carta di identità nazionali dell'Ue/Eea». Questa disputa, osserva ancora McNamara, «Ã¨ nata solo dopo il tentativo di Enac di interferire illegalmente con le regole di identità sicura di Ryanair. Tutti i voli nazionali di Ryanair verranno ristabiliti non appena questa ordinanza illegale e insicura per l'identificazione dei passeggeri sarà rimossa da Enac».