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28/01/2010 06:00:24

Tutti uniti nella lotta al racket. A Marsala siamo ancora fermi al palo

Il tema dell'usura e del racket ha riunito politici, autorità militari, associazioni, sindacati, rappresentanti della chiesa. Era proprio questo l'obiettivo dell'associazione antiracket e antiusura. Il presidente del consiglio Francesco Rimi ha esordito leggendo una nota di saluto del prefetto Stefano Trotta. Lo stesso Rimi ha sottolineato l'importanza del tema aggiungendo che «bisogna partire dallo scuotere le coscienze e avviare varie campagne di sensibilizzazioni e di educazione alla legalità a partire dalle scuole».
Per il presidente dell'associazione che ad oggi assiste ad una decina di vittime, Vincenzo Lucchese, «Ã¨ stata una giornata importantissima perché si lancia un segnale preciso alla criminalità». Lo stesso Lucchese ha però messo in guardia i politici nel non sottovalutare l'usura che spesso risulta essere «un problema sommerso. Il sindaco Scala ha detto che occorre «creare un'efficace azione di contrasto al racket e all'usura, fenomeni devastanti nei confronti della comunità imprenditoriale». Presenti anche il sindaco di Castellammare, Marzio Bresciani, l'assessore provinciale Baldassare Lauria ed il senatore Antonino Papania, secondo il quale non si può delegare alle sole associazioni l'obiettivo di fare crescere le denunce, ma occorre una seria strategia politica».
Anche Trapani, sotto un certo punto di vista, si è svegliata. Il Consiglio Comunale ha votato all’unanimità il regolamento per il riconoscimento di contributi economici in favore delle vittime della criminalità a causa dell’estorsione e dell’usura. Non succede spesso nelle assemblee elettive che sia il Consiglio stesso a farsi promotore e parte attiva delle delibere che si approvano, di solito è soggetto passivo rispetto alle proposte della Giunta. Ci sono nove articoli in questo provvedimento, il più importante dei quali prevede un contributo annuo pari all’80% versato dal beneficiario per un periodo di 10 anni rispetto all’ICI e all’imposta comunale sulla pubblicità.

Anche a Campobello vige l’esenzione dai tributi locali per chi denuncia di avere ricevuto richieste di pizzo oppure è stato vittima di usurai. L’esenzione è dovuta per l’Ici, Tosap e i canoni idrici, per un periodo di dieci anni, se dovuti dalla vittima. Chi denuncia avrà la possibilità di concordare con l’Ente un piano di rientro – sino ad un massimo di 5 anni – per i tributi pregressi, qualora non fossero già stati corrisposti all’Ente. Nel regolamento è previsto altresì la revoca di autorizzazioni, concessioni o altro provvedimento di competenza del Comune, qualora la vittima delle azioni venisse accusato di favoreggiamento, per non aver fornito utile collaborazione.
E a Marsala? “Il Sindaco Carini si è fatto bello con le idee degli altri, senza mai attuarle”, commenta il consigliere comunale Lillo Gesone, che aggiunge: “Tempo fa il Consiglio Comunale aveva deliberato la riduzione delle tasse per coloro che denunciano il pizzo e l’usura, ma il Sindaco non ha mai attuato la delibera”. La vicenda è stata oggetto di un’interrogazione proprio del consigliere Gesone: “Il Sindaco non mi ha risposto. Ha detto che se dovrebbe occupare l’assessore Sammaritano, ma in realtà c’è poco da fare, c’è da attuare una norma già predisposta dal consiglio all’unanimità”. Carini, tra l’altro, il giorno dopo la decisione del consiglio, fu addirittura intervistato dalla Rai (Radio Uno) per complimentarsi sulla vicenda: “Ma in realtà – chiosa Gesone – il merito non è suo, e l’Amministrazione ancora non sembra avere intenzione di attuare questa delibera”. Marsala fu uno dei primi Comuni ad avere l’intuizione, ora invece è stata superata da tanta altre realtà: “E’ incredibile – dice Gesone – come per lottare il pizzo si facciano i conti con il bilancio, mentre per finanziare le fesserie si trovano sempre i soldi”.