L’indagine posta in essere a seguito di alcune segnalazioni fatte da diversi negozianti, ha permesso al personale del Nucleo Operativo e Radiomobile, di individuare le donne che si erano rese responsabili dei fraudolenti acquisti. Con una serie di pedinamenti, servizi di osservazione ed un costante controllo del territorio, nella tarda mattinata del 4 febbraio,
i Carabinieri hanno colto nella flagranza del reato 2 Tempesta Giacoma, nata ad Alcamo 50enne e Milicia Loredana, nata ad Alcamo 37enne. Le due donne erano appena uscite da un negozio di Viale Europa dove avevano cercato di fare acquisti con biglietti da 20 euro falsi. Ad attenderle in macchina vi era una terza donna, sempre alcamese, che è stata denunciata a piede libero per concorso nel reato. Il “modus operandi” posto in essere dalle donne si sviluppava tramite l’acquisto di oggetti di scarso valore economico (massimo 3euro) effettuando il pagamento con la banconota falsa per poi incassare il resto in moneta “pulita”. Condotte in caserma, i militari dell’Arma attraverso minuziose perquisizioni, rinvenivano tre banconote false, una delle quali era stata celata negli indumenti intimi di una delle fermate.
Immediatamente scattavano una serie di perquisizioni domiciliari finalizzate alla ricerche di altre banconote e/o strumenti tecnici atti alla riproduzione e stampa. Le perquisizioni hanno permesso di rinvenire e sequestrare ulteriori 11 banconote false, sempre del taglio di 20 euro che erano nascoste sulla persona di una quarta donna, parente della Tempesta, Buttafuoco Jenny, 24enne residente ad Alcamo, tratta immediatamente in arresto. Nelle seguenti ore i Carabinieri hanno effettuato una serie di controlli in numerosi esercizi commerciali alcamesi, al fine di verificare la presenza di ulteriori banconote false negli incassi dei negozi. Tale accertamento ha permesso di scoprire ulteriori acquisti effettuati sempre dalle stesse donne (che venivano riconosciute dagli esercenti), per un totale di sei esercizi e 16 banconote da 20 euro sottoposte a sequestro. Le tre donne, ancorché incensurate, considerata la reiterazione degli episodi delittuosi e la malafede evidenziata in merito alla consapevolezza della falsità delle banconote, sono state dunque tratte in arresto e condotte presso le rispettive abitazione in regime di arresti domiciliari.