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16/02/2010 13:12:41

Maroni inaugura la nuova sede dell'Ordine dei Giornalisti nel covo che fu di Totò Riina

Una cerimonia dal forte valore simbolico dal momento che la struttura rientra in un complesso di beni confiscati alla mafia, e fu l’ultimo covo dove trascorse la sua latitanza il boss Totò Riina. “Oggi lanciamo un grande segnale ai cittadini - ha detto Maroni -, quello che Stato è Informazione operano fianco a fianco per distruggere il cancro della società, la mafia. L’appello che rivolgo ai giornalisti è quello di alimentare la consapevolezza che la mafia può essere sconfitta”.

 

La nuova sede dell’Ordine dei giornalisti, che rientra in un residence di ville di lusso, fa parte di quell’immenso patrimonio di beni confiscati che negli ultimi mesi ha raggiunto il valore di 7 miliardi di euro. “Privare la mafia dei suoi patrimoni - ha concluso Maroni - significa colpire la sua struttura di base. Il problema adesso è saperlo amministrare. Per questo è nata a Reggio Calabria l’Agenzia per i beni confiscati”.

''A marzo si terra' a Palermo la ''Conferenza dei media e del libro''''. Lo ha annunciato l'assessore regionale per i Beni culturali e l'identita' siciliana, Gaetano Armao, intervenendo stamattina alla consegna, all'Ordine dei giornalisti della Sicilia, della villa confiscata alla mafia, edificio un tempo covo del boss Toto' Riina.

''Credo sia giunto il momento - ha sottolineato l'assessore Armao - di fare il punto della situazione sull'informazione nella nostra regione. Vogliamo avviare un dibattito per verificare lo stato di salute dei quotidiani, dei settimanali, dei mensili e, in generale, di tutta la carta stampata dell'isola, compresa l'editoria libraria.

Punteremo i riflettori - ha aggiunto Armao - anche sull'informazione televisiva. Con l'obiettivo di rilanciare le produzioni della Rai regionale, che vanno potenziate e non certo ridimensionate. A cominciare da Rai Med. Sara' anche l'occasione per approfondire, insieme con l'Ordine e con il sindacato dei giornalisti, i temi legati alle emittenti private che operano in Sicilia.

Si parlera' pure dell'informazione radiofonica - ha detto ancora l'assessore - delle agenzie di stampa, dell'informazione che 'viaggia' via internet e degli uffici stampa''.

''Una democrazia - ha concluso l'assessore - non puo' fare a meno di un'informazione libera e pluralista, che in Sicilia diventa fondamentale nella lotta alla mafia. Da qui la necessita' di raccogliere le idee e le proposte di chi opera nella carta stampata, nelle radio, nelle tv e nell'editoria libraria. Per puntare dritti a una normativa che risponda alle esigenze del settore''.