"Ho sempre escluso, e coerentemente escludo anche oggi, che qualcuno, e perciò neppure il ministro Martelli, mi abbia mai parlato della iniziativa del colonnello Mori del Ros di volere avviare contatti con Vito Ciancimino - dice
Mancino -. Ribadisco che, per quanto riguarda la mia responsabilità di ministro dell'Interno, nessuno mi parlò mai di possibili trattative con la mafia". "L'on. Martelli - osserva il vice presidente del Csm - fra Scotti e Mancino usa la forma dubitativa: ma se uno non si ricorda bene è inutile fare nomi. Quando la dottoressa Ferraro avrebbe incontrato il col. De Donno si era nel giugno 1992, ed io mi insediai al Viminale il 1 luglio successivo. Col Ros non avevo alcuna relazione istituzionale e, perciò, non c'era bisogno di dire a me un fatto che poteva interessare, semmai, il ministro della Difesa dell'epoca, da cui il colonnello Mori dipendeva".
Mancino conclude: "Approfitto per ricordare che l'anticipata attuazione della DIA al dicembre 1992 fu inserita nel decreto-legge all'esame del Parlamento su mia proposta, così come fu previsto in anticipo lo scioglimento della gestione straordinaria della Commissione antimafia allora diretta dal Prefetto Finocchiaro".