Una vicenda che il locale presidio di Libera ha fin dall’inizio ritenuto incompatibile con il principio della qualità del consenso e della rappresentanza che da sempre costituisce un punto fermo per l’associazione, in accordo con quanto sancito dall’ articolo 54 della Costituzione Repubblicana: “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge”.
Alla luce di ciò, il presidio di Libera lo scorso 13 marzo ha allestito un gazebo in piazza Dittatura Garibaldina, raccogliendo 500 firme di cittadini marsalesi, convinti che il consigliere Errera debba dimettersi. L’occasione si è rivelata particolarmente proficua, perché ha permesso all’associazione di confrontarsi, nel giro di poche ore, con un campione consistente della popolazione locale. Ma anche di rilevare che l’immagine di una città indifferente ai temi di maggiore emergenza sociale è un comodo luogo comune che non corrisponde alla realtà . Pur preoccupati per una congiuntura economica difficile, i marsalesi continuano a mantenere un incoraggiante sguardo critico su ciò che succede attorno a loro. E questo è motivo di grande incoraggiamento per la prosecuzione delle iniziative a cui il presidio di Libera sta da mesi lavorando e che verranno portate a conoscenza della cittadinanza nelle prossime settimane.
Nel frattempo, però, l’associazione intende sondare tutte le strade possibili per un coinvolgimento quanto più vasto possibile della comunità locale sull’iniziativa riguardante il consigliere Errera. E, alla luce di ciò, chiederà ufficialmente, nei prossimi giorni, un incontro con il presidente del Consiglio comunale Oreste Alagna, non escludendo l’ipotesi di proporre una seduta consiliare aperta ai cittadini, sul tema della legalità .