“Ayatollah atomici” è una riflessione sulle radici del fondamentalismo islamico, le sue implicazioni negli equilibri mondiali. È anche una analisi delle valutazioni errate di molti nei confronti della rivoluzione iraniana. Anche se l’autore stesso nella introduzione al libro afferma: “un errore soltanto non ammetterò mai, anche se oggi va di moda affermare che fu tale: la Rivoluzione contro lo scià Reza Pahlevi non soltanto era giusta, ma indispensabile. Il regime dello scià era autoritario, antidemocratico e feroce ma era innanzitutto un regime rigido. Era talmente infarcito di corruzione e ferocia da essere incapace della minima flessibilità riformista, della minima manovra politica che, fatta per tempo, l’avrebbe salvato. Un regime che non comprese che il suo progetto modernista era fallito, che aveva coinvolto solo un’esile patina di privilegiati, ma non era condiviso da un popolo rimasto profondamente islamico. Un regime che non sapeva cosa fosse la politica e che la confondeva con il comando imperiale”.
La presentazione del libro di Panella, esperto islamista, che in diretta e di presenza seguì quella rivoluzione è una opportunità per conoscere una realtà altra; conoscere per capire.
“Conoscere – afferma il sindaco, Camillo Iovino, che con convinzione ha voluto questa rassegna – per essere protagonisti attivi e critici, non solo fruitori passivi delle notizie che ogni giorno ci giungono da giornali, radio, televisioni. Non ci si può adagiare nella errata impressione che l’Iran sia un luogo altrove lontano da noi, che Valderice sia periferia del mondo. Dipende da ciascuno di voi sentirsi cittadino del mondo ed al centro delle dinamiche che lo agitano e lo attraversano”.