Da martedì mattina e fino a giovedì pomeriggio la sala conferenze del complesso monumentale di San Pietro ha ospitato importanti momenti di partecipazione e confronto.
Martedì mattina, 18 maggio, la società Adriatica Advisor ha illustrato la sua proposta progettuale; lo stesso ha fatto l’indomani, mercoledì 19 maggio, la Myr; infine ieri giovedì pomeriggio l’amministrazione comunale, presenti il sindaco Avv. Renzo Carini, l’assessore all’urbanistica, Vincenzo Ronci, il segretario generale, Bernardo Triolo ed il dirigente dell’urbanistica del comune, Gian Franco D’Orazio (che è anche Responsabile Unico del Procedimento in sede di conferenza dei Servizi), ha raccolto le indicazioni degli operatori portuali.
Dagli incontri sono emersi aspetti comuni e le sostanziali differenze tra i due progetti, ma soprattutto sono emerse le preoccupazioni e bisogni degli operatori portuali.
Entrambi i progetti recano, come elemento comune e filosofia di base, una ipotesi di riassetto dell’intero bacino portuale che prevede un allungamento del molo di sottoflutto per arginare l’ingresso delle correnti di scirocco; ed ancora, sono stati sviluppati entrambi in armonia con le linee d’indirizzo che la stessa Amministrazione Comunale ha espresso con l’approvazione dello studio di fattibilità della Società di Trasformazione Urbana che rivede le ipotesi di layout previste nell’attuale Piano Regolatore Portuale.
Dissonanza di pianificazione territoriale che, immediatamente avvertita dagli operatori portuali, pone comunque la necessità , a valle della scelta del progetto, di una riconfigurazione dell’intero bacino, con particolare riferimento alla identificazione funzionale delle aree non interessate dal diporto: cioè di diretta pertinenza del settore pesca, commerciale, agenzie marittime, distributori di carburanti, società portuali, cantieristica.
Su questi aspetti si sono concentrati gli interventi degli operatori che hanno richiesto all’amministrazione di farsi garante, sia per i tempi di realizzazone che per il reperimento delle fonti di finanziamento, degli interventi necessari nell’area portuale a loro destinata.
Altrettanto forte è emersa la differenza tra i due progetti.
Quello della Myr chiede in concessione esclusivamente le aree da destinare al porticciolo turistico, pur prevedendo nell’ambito del masterplan ipotesi di riassetto globale del porto, già concordate con gli operatori e nel rispetto delle funzionalità operative a loro necessarie.
Il progetto della Adriatica Advisor invece prevede la concessione dell’intero bacino portuale e, inoltre, la mancata previsione proprio di importanti aspetti funzionali indispensabili agli operatori portuali (per esempio verrebbe definitivamente estromessa dal bacino portuale l’attività di trasporto merci e non sarebbero previsti ormeggi e strutture sufficienti alle necessità del settore pesca).
Su queste principali differenze e per il pieno rispetto del lavoro di tutti si sono espressi gli operatori portuali, sottolineando anche la necessità , indipendentemente da quale dei due progetti venisse approvato, che la configurazione definitiva del porto sia consone alle loro esigenze operative e che ogni riassetto delle concessioni demaniali non si traduca in impegni economici per le aziende operanti. L’amministrazione, attraverso il sindaco, si è impegnata in questa direzione.
Alla riunione con gli operatori ha partecipato anche l’On. Giulia Adamo, rimarcando il ruolo fondamentale della regione nell’ambito d’intervento demaniale e facendosi, da parte propria, garante di una comunalità d’intenti con iniziative a carattere regionale.
Infine, sia gli operatori portuali, sia i soggetti proponenti, sia l’amministrazione stessa, hanno sottolineato che, una volta approvato uno dei due progetti, risulta indispensabile lavorare in sinergia tra pubblico e privato, per garantire un avanzamento quanto più veloce e snello possibile, garantendo inoltre l’accesso alle esistenti fonti di finanziamento pubblico per le opere infrastrutturali.