Sono accusati di associazione mafiosa ed estorsione. Il provvedimento di fermo, emesso dalla Dda di Palermo, si è reso necessario per interrompere l’attività estorsiva degli indagati e la loro possibile fuga. Tra gli aspetti importanti del blitz, la collaborazione di numerose vittime del r
acket che, rompendo il tradizionale muro di omertà , hanno ammesso di avere subito le richieste di denaro, fornendo anche nuovi spunti agli inquirenti. L’inchiesta, condotta dal nucleo investigativo del reparto operativo dei carabinieri, è la prosecuzione di una più ampia attività di indagine che, negli ultimi mesi, ha portato all’arresto di 33 tra boss e gregari del mandamento mafioso di Resuttana e al ritrovamento dell’arsenale dei capimafia Salvatore e Sandro Lo Piccolo. Un importante contributo all’indagine è stato dato dal neocollaboratore di giustizia Manuel Pasta che ha aiutato i carabinieri a ricostruire la mappa delle estorsioni nel mandamento. L’inchiesta è stata coordinata dai pm della Dda Lia Sava, Marcello Viola, Francesco Del Bene, Anna Maria Picozzi e Gaetano Paci.