dell’ex Consigliere Duilio Pecorella (PDL), nominato assessore da Turano, con il primo dei non eletti, Santo Sacco, e ricostituire così il necessario plenum (35 consiglieri) dell’assemblea.
Nel corso della seduta dopo l’iniziale intervento (così come era stato richiesto nella riunione del giorno prima e ribadito oggi dal Consigliere Silvano Bonanno) del Dott. Vincenzo Messina, responsabile del procedimento, il quale ha affermato che il suo parere sulla delibera quale dirigente è favorevole ma che deve essere il Consiglio a pronunciarsi su eventuali impedimenti o meno alla surroga dell’ex Consigliere Pecorella con il primo dei non eletti, si è subito registrata la decisione di abbandonare l’aula da parte dei rappresentanti di “Alleanza per la Sicilia” motivata dal capogruppo, Matteo Angileri, con il fatto che non c’è stato ancora il più volte sollecitato chiarimento politico. Per Alleanza per la Sicilia è intollerabile avere un solo assessore, mentre l'Udc, con quattro consiglieri, ha ben 4 assessori, compreso il Presidente della Provincia. Ciò ha determinato il venir meno anche del numero legale minimo (14) occorrente per la validità della seduta di prosecuzione che era stato raggiunto con soli 17 Consiglieri di maggioranza complessivamente presenti al momento dell’appello. L’uscita degli esponenti di “Alleanza per la Sicilia”, infatti, si è aggiunta alla totale assenza dagli scranni, fin dall’avvio dei lavori, dei gruppi di opposizione (PD e Misto) nonché dei Consiglieri del PDL che fanno riferimento all’area degli onorevoli Scilla e Adamo, più due dei tre componenti del gruppo UDC verso il Partito della Nazione e per il Movimento Rinnovamento Sociale.
Quindi, a conclusione di polemiche dichiarazioni, duri scambi di accuse fra gli stessi rappresentanti della coalizione di centro-destra e l’instaurarsi di un clima che indotto lo stesso capogruppo dell’UDC, Giuseppe Carpinteri, a dire che bisogna prendere atto che il Presidente della Provincia, Turano, non ha più una maggioranza, il Presidente del Consiglio, Poma, ha chiuso la seduta.
Il Consiglio Provinciale di Trapani, pertanto, tornerà a riunirsi il prossimo 21 luglio, alle ore 10,30, in prosecuzione della sessione ordinaria.
Il rimpasto di Giunta non va e il presidente Turano ha dovuto prendere atto di non avere più una maggioranza. Turano pensa ora di riunire il suo partito, l'Udc, e gli alleati, per vedere cosa fare. Tra le ipotesi c'è anche quella dell'azzeramento dell'esecutivo. Nel frattempo Turano ha rilasciato alla stampa una pesante dichiarazione che punta il dito contro Pino Giammarinaro, il suo nemico politico interno all'Udc. La parte migliore della dichiarazione, comunque, è quella in cui Turano parla della sua "fronte serena e sicura". Anche larga, verrebbem da aggiungere. Ma ecco la dichiarazione per intero: "Adesso Basta! La mia propensione alla tolleranza può fare il gioco di chi vuole fermare l’azione amministrativa di questa Provincia. I pressanti condizionamenti , sono stimoli e ragione per non azzerare un bel niente anzi, a brave, nominerò , l’assessore mancante. Non sono più disponibile-continua il presidente Turano- a seguire sterili polemiche che tentano solo di distrarmi dalla funzione amministrativa giornaliera, che mi vede impegnato continuamente nella soluzione dei tanti problemi di questo territorio. Stiamo presentando progetti per decine di milioni di euro, abbiamo determinato una gestione finanziaria virtuosa, elogiata a tutti i livelli istituzionali e riconosciuta , anche dalle società di Rating che ci permette di rispettare il Patto di Stabilità ,attivando investimenti per importanti opere pubbliche , alcune delle quali in corso d’appalto. . E’ eloquente sottolineare la nascita dal 2009 ad oggi , di cento nuove strutture ricettive che, generando nuovi posti letto, incrementano la rete dei servizi nel nostro territorio , a favore della naturale vocazione turistica. Un Ente come la Provincia, non può non ricercare le migliori soluzioni per superare le difficoltà che il mercato presenta, incoraggiando gli imprenditori che, nello stesso mercato, hanno creduto investendo e rischiando proprie risorse! I soliti noti e meno noti ,invece di stemperare le loro energie in polemiche non commendevoli ,potrebbero preoccuparsi di concorrere alle azioni dirette a fare arrivare i fondi utili, per le opere pubbliche da realizzare nel territorio! E’ troppo facile criticare e puntare il dito sul nulla. La mia fronte serena e sicura, mi consente di non accettare lezioni di moralità da nessuno, e in particolare da chi, non sa neanche cosa significa il valore della legalità . Vado avanti con la mia Giunta, nell’interesse supremo dei cittadini di questa Provincia. Al Consigliere provinciale, Silvano Bonanno e i suoi sodali, ivi compreso il noto Pino Giammarinaro, che va in cerca di voti per sfiduciarmi dico: A quali partiti alludono? Da settimane sono stato impegnato ad incontrare tutti nella coalizione di maggioranza. Con quale partiti dovrei confrontarmi ancora? Devo registrare che, questa vicenda, cosi come in altre sedi istituzionali, dimostra che i partiti stanno vivendo uno dei momenti più difficili dell’Italia repubblicana . Chi amministra, -conclude il presidente Turano- per volontà del popolo, più che con i partiti spesso, è costretto a dialogare con gruppi , correnti e correntine che tutto fanno tranne che l’ interesse dei loro stessi partiti, rappresentando di frequente, posizioni di parte. Giammarinaro e simili facciano pure le loro scelte politiche noi , di certo, non saremo dove loro troveranno buona accoglienza!”
Santo Sacco, che scalpita per diventare consigliere provinciale, e al quale stanno facendo il dispetto di procedere alla surroga di Pecorella in consiglio provinciale, non le manda a dire. E accursa Alleanza per la Sicilia e il Pd di tramare contro di lui. Anche qui è divertente notate che per l'insediamento Sacco era arrivato entrambe le volte al palazzo della Provincia con la famiglia e il vestito della festa, e invece non lo hanno fatto consigliere. Lui l'ha messa sul tragico: "Ho visto lo sconcerto impresso sul volto delle mie figlie" ha dichiarato. Poi, sempre per stemperare i toni, ha detto anche che la sua mancata nomina a consigliere oltre che un tradimento dei patti presi dalle forze della maggioranza è un "danno all'erario". Sacco era fino a due settimane fa consigliere comunale a Castelvetrano. Si è dovuto dimettere, nell'attesa di diventare consigliere provinciale. Il suo posto al consiglio comunale, nel frattempo è stato assegnato a Salvatore Vaccarino, figlio dell'ex Sindaco di Castelvetrano Vito, chiamato "Svetonio" nella corrispondenza dei pizzini del latitante di mafia Matteo Messina Denaro.