Tra le posizioni controllate c'é anche quella di un ex console onorario israeliano, Moshe Gross, citato oggi da "Il Fatto Quotidiano". Ma che sia lui il trait d'union tra Cosa nostra e le istituzioni pare, agli inquirenti, poco probabile.
A indicare agli investigatori il cognome del signor Franco (che si faceva chiamare anche Carlo) è stato Massimo Ciancimino, figlio dell'ex sindaco mafioso di Palermo Vito che sta raccontando i segreti della trattativa.
Il testimone, che ha a lungo parlato del misterioso 007, ma che ancora non lo ha riconosciuto in foto, ha consegnato ai magistrati un foglio manoscritto del padre con 12 nomi di investigatori, come l'ex questore Arnaldo La Barbera, il funzionario del Sisde Bruno Contrada, il generale dell'Arma Delfino e il funzionario dei Servizi Lorenzo Narracci (quest'ultimo è indagato per concorso nella strage di via D'Amelio dai pm di Caltanissetta). Nella lista c'é anche Gross.
Accanto al cognome c'é scritto F/C: il riferimento è alle iniziali del nome con cui era noto, Franco e Carlo. Una freccia collega poi Gross a un altro cognome: "De Gennaro".