guadagnando un punto percentuale e nuove simpatie nell'elettorato cattolico; non superano complessivamente il 6% le altre formazioni
minori.
È quanto emerge dai dati del Barometro Politico sulle intenzioni di voto degli italiani, diretto da Pietro Vento e realizzato dall'Istituto Nazionale di Ricerche Demopolis.
Se ci si recasse oggi alle urne per il rinnovo del Parlamento, il distacco tra le due coalizioni si ridurrebbe a cinque punti (46 a 41), soprattutto a causa dell’attuale indebolimento del Popolo della Libertà . Ma, nella percezione degli elettori intervistati dall’Istituto Demòpolis, l’opposizione di Centro Sinistra, anche se teoricamente molto più vicina nei numeri, appare divisa, poco chiara nel programma, debole nella leadership.
I due maggiori partiti, PD e PDL, sono oggi penalizzati più degli altri, in termini di consenso, da ampi segnali di insofferenza e disaffezione verso la classe politica che, nell’ipotesi di un ritorno anticipato alle urne, potrebbero sfociare in un deciso incremento dell’astensionismo.
Il Partito Democratico appare ancora, e da troppo tempo, alla ricerca di una reale e più convincente identità . Il Partito di Berlusconi – secondo l’indagine di Demopolis – paga invece, in modo consistente, i riflessi della questione morale riaperta dai recenti scandali, i timori dei cittadini per i sacrifici imposti dalla manovra economica, ma soprattutto la litigiosità interna che ha progressivamente indebolito il progetto di governo agli occhi dell’opinione pubblica.
“Sullo sfondo – afferma il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento - resta lo strappo di Fini, la cui eventuale defezione dal PDL potrebbe modificare nei prossimi mesi, in maniera significativa, l’attuale equilibrio delle intenzioni di voto degli italiani”.