perchè per fare le riforme necessarie non bastano tre anni, ma ne servono trenta". Lo ha detto oggi il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo.
"Quasi nulla del programma per il Sud che è stato sottoscritto alla vigilia delle scorse elezioni è stato realizzato. Da ora in poi vogliamo vedere atto per atto cosa portiamo a casa. Se nulla, non vedo perchè dobbiamo votare contro gli interessi degli elettori", ha affermato il presidente della regione siciliana rispondendo alle domande dei giornalisti sulla posizione che assumerà il Movimento per l'Autonomia nei confronti del governo.
"La parte del Pdl cosiddetta 'leale' o 'lealista' con Berlusconi, all'opposizione era ed all'opposizione resta perchè non asseconda, anzi ostacola in maniera intollerabile il processo riformista che stiamo realizzando", ha aggiunto Lombardo. "Il Gruppo Sicilia, forse Pdl è il caso di toglierlo - ha puntualizzato Lombardo riferendosi ai 'ribelli' vicini al sottosegretario Miccichè - credo che continuerà a collaborare".
Circa l'ingresso nella maggioranza di altre forze politiche il Governatore ha aggiunto: "Abbiamo aperto un discorso con l'Udc. Siamo stati invitati a parlare e non abbiamo assolutamente chiuso la porta in faccia a nessuno. Anzi, credo che si sia cominciato a parlare dopo un anno di silenzio". "Questo è un fatto positivo. Le nuove elezioni - ha concluso - sono negli auspici di chi vorrebbe che tornassimo a fare le 'porcherie' che si sono fatte in passato. Non ci saranno, statene certi".
"Da qualche tempo ormai mi ritrovo impegnato quotidianamente in un esercizio non sempre gradevole ma sicuramente ripetitivo che è quello di rimandar indietro le freccette di carta, come si faceva ai tempi della scuola: mi riferisco a Lombardo che dovrebbe smetterla di accreditare trattative con l'Udc che non ci sono e che non potranno esservi fino a quando non darà risposte ai temi politici che gli abbiamo posto". Lo dice Saverio Romano, segretario dell'Udc siciliano.
MARINO. "Sembra che il Pd siciliano continui a coltivare la vocazione del suicidio politico. Mi preoccupano le dichiarazioni di Giuseppe Lupo che in qualche modo si muovono nella direzione tracciata anche da Giuseppe Fioroni poco tempo fa. Come si può pensare di accettare una alleanza con Lombardo?". Lo dice il senatiore del Pd, Ignazio Marino. "Il Pd potrebbe scendere a patti con il Mpa se rinnegasse Berlusconi? Si tratta di una condizione che rassicurerebbe i democratici siciliani sulla buona qualità della politica e della gestione regionale del presidente Lombardo? - prosegue Marino - Il Pd non dovrebbe invece tenersi distante da figure che hanno accresciuto il degrado in Sicilia?". "Credo di interpretare l'opinione di tutti i nostri elettori siciliani - sostiene il senatore - il Pd, che eredita i valori di Pio La Torre e Piersanti Matarella, deve rappresentare un tempo nuovo senza legami con i vari Lombardo, Micciché e Dell'Utri, promuovendo la lotta contro la mafia e programmi che non contemplino logiche clientelari".
"Ricordiamoci - aggiunge il senatore del Pd Marino - che Lombardo non ha risolto i problemi della sanità (le 1.800 assunzioni proposte recentemente sono solo una captatio benevolentiae che non affronta le gravissime carenze strutturali), la crisi delle risorse idriche, della gestione dei rifiuti, l'assenza di trasparenza nella pubblica amministrazione, il disastro delle infrastrutture". "Ogni giorno, come presidente della Commissione d'inchiesta sul servizio sanitario nazionale al Senato - afferma - ricevo lettere di cittadini siciliani che denunciano casi di malasanità o chiedono aiuto per un trasferimento per essere curati fuori Regione. Lombardo è responsabile di tutto questo, il suo distacco da Berlusconi non è abbastanza per un avvicinamento del Pd". "La questione del fallimento politico nel governo dell'isola - conclude - non si risolve con un tentativo di raddrizzare la cronaca attraverso improbabili alleanze. Il popolo siciliano ha diritto a una nuova narrazione e a una nuova visione che solo un Pd autorevole ed autonomo può offrire".
"Il senatore Marino continua a offendere la Sicilia e i siciliani utilizzando luoghi comuni e dati non corretti. Ci interessa poco del suo ruolo all'interno del Pd ma se vuole esprimere delle critiche abbia almeno il buon gusto di documentarsi". Lo dice il sen. Enzo Oliva, commissario regionale del Mpa, commentando le dichiarazioni del sen. Ignazio Marino. "Ci aspetteremmo ben altro da un presidente di commissione parlamentare ma evidentemente Marino - aggiunge - che con questi attacchi si conferma un presidente fazioso, vuole fare la sponda a qualcuno che in Sicilia continua a opporsi a un cambiamento ormai irreversibile". "Si informi nelle opportune sedi ministeriali - conclude - di come sta crescendo la sanità siciliana e di come sta migliorando il sistema dei rifiuti dopo le riforme varate da questo governo regionale. Se poi vuole parlare di sanità e di degrado spieghi meglio, magari in un confronto pubblico con Mr. Romoff dell'Università di Pittsburgh e con fatture alla mano, il perché della sua uscita di scena dall'Ismett di Palermo".