Purtroppo, sottolineavo nella mia suddetta nota – afferma ancora il Presidente Poma - a circa due mesi e mezzo di distanza dalla precedente missiva sullo stesso argomento trasmessa al Ministro dell’Ambiente ed al Presidente della Regione, agli atti di questa Provincia non risulta acquisito alcun cenno di risposta. E’ un silenzio inquietante, che evidenzia una sorta di ingiusta mancanza di sensibilità istituzionale, di fronte ad un argomento di siffatta importanza qual è quello della ricerca di idrocarburi nel nostro mare con tutte le conseguenze facilmente immaginabili, un argomento di effettiva incidenza sociale perché si tratta di dovere combattere per la salvaguardia di una fra le maggiori ricchezze del territorio della nostra provincia, nel caso specifico lo straordinario ambiente marino naturale ancora esistente (ma chissà per quanto!).
Ci troviamo dunque di fronte a gravissimi interrogativi e prospettive catastrofiche: basti pensare, per un solo attimo, ai tragici incidenti occorsi alle navi-petroliere addette al trasporto del greggio ed ancor più alla devastazione ecologica (ma anche economica) tuttora in corso nelle acque oceaniche del Golfo del Messico, mentre è di ieri la notizia che tonnellate di carburante e varie sostanze chimiche si sono riversate in mare, al largo di Mumbai (India), dopo uno scontro fra due navi raggiungendo subito un villaggio sulla costa. L’innata vocazione per il turismo del nostro territorio, la fondamentale importanza per la nostra economia dell’attività di pesca (già in crisi per altri motivi), non consentono alternative né, tanto più, avventure di sorta.
Per questo, - conclude Peppe Poma - questa Presidenza e questo Consiglio Provinciale, condividono la proposta di moratoria annunciata proprio dal Ministro Prestigiacomo, chiedendo però che detta moratoria preveda il blocco di ogni autorizzazione ad eseguire trivellazioni in tutto il Mare Mediterraneo, comprese quelle pregresse.