Si tratterebbe del quarto governo in due anni presieduto da Lombardo. Attualmente la maggioranza che sostiene il Governatore è formato dal Mpa, dal Pdl Sicilia, dall'Api con l'appoggio esterno del Pd.
Da segnalare la rottura definitiva di Lombardo con Gianfranco Miccichè. “Non mi rassegno a niente di irreparabile con amici come il sottosegretario Miccichè”, ha detto Lombardo ai cronisti, dopo la conferenza dei capigruppo e dopo un faccia a faccia col presidente dell’Ars Francesco Cascio. Il governo sarà tutto di tecnici? “Stiamo discutendo”, ha risposto Lombardo, concedendosi una battuta: “Da qui a martedì ci sono sette giorni, Qualcuno, certo più bravo di noi, in sette giorni ha creato il mondo”. Per quanto riguarda il Partito democratico. Il segretario regionale Giuseppe Lupo è chiaro: “Aspettiamo una proposta chiara da Lombardo. Che valuteremo negli organismi di partito”.
MICCICHE' - “Ci incontreremo quando avremo delle cose concrete da dirci”. Così il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianfranco Micciché ha commentato gli sviluppi della crisi politica alla Regione.
“Qui la gente chiede lavoro non si occupa di rimpasto di governo. Il resto sono problemi finti”, ha aggiunto Micciché che ha ribadito con più forza di essere contrario agli assessori tecnici che “spesso rappresentano un problema quando non sono capaci e bravi e non conoscono i problemi del territorio e bloccano le attività ”. Micciche ha poi fatto l’esempio dei due assessori tecnici in giunta: “Dei due Russo uno merita dieci e uno zero – afferma – Promosso l’assessore alla Salute Massimo Russo mentre Pier Carmelo Russo, all’Ambiente è il ‘dottor paralizzatore’ perché spesso si esprime contro le politiche di sviluppo”. “Rifiuto il concetto di governo tecnico, se blocca tutto è un problema – ribadisce – Al governo deve andare chi ha vinto le elezioni. Nel caso di Lombardo c’é chi le ha vinte. Nell’Udc non vedo spaccature. C’é soltanto una parte che dissente”.
CRACOLICI. “Lo chiedevamo da tempo, finalmente è finito il balletto delle dichiarazioni e degli annunci. Martedì conosceremo il nuovo governo e il nuovo programma: l’atteggiamento del PD dipenderà dalla proposta di Lombardo”. Lo dice Antonello Cracolici, presidente del gruppo Pd all’Ars. “Serve un governo di svolta – aggiunge – ci sono punti da affrontare immediatamente: dalla spesa dei fondi strutturali ai fondi Fas, dalla formazione professionale alla ristrutturazione della macchina regionale, allo scioglimento delle province. Insomma, c’é tanta carne al fuoco, si può fare molto e noi siamo pronti a dare una mano. Ma una cosa è certa, non siamo disposti a fare papocchi: non faremo nessun accordo con Berlusconi né con i suoi seguaci”.
CASCIO.“Se Lombardo scegliesse di abbandonare Micciché per fare un governo con il Pd sarebbe una scelta per certi versi clamorosa, un’inversione di 180 gradi”. L’ha detto il presidente dell’Ars Francesco Cascio, rispondendo ad alcune domande dei giornalisti circa l’ipotesi dell’ingresso al governo del Pd e dell’uscita del Pdl Sicilia.
“Abbandonare Micciché – ha aggiunto – significherebbe rescindere l’ultimo legame col Pdl e con la coalizione uscita vincente dalle urne. Scegliere il Pd significherebbe governare con chi ha perso le elezioni. Martedì in aula valuteremo le scelte di Lombardo – ha concluso – è evidente che, tecnicamente, potrebbe esserci un ribaltone”.