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20/09/2010 02:55:40

Countdown per il quarto governo Lombardo. Per Mannino "non farà lunga strada". Il Pd litiga sugli assessori. Si dimettono Bufardeci e Cimino

Lombardo, si sono dimessi due degli assessori regionali vicini al Pdl Sicilia di Gianfranco Micciche': Michele Cimino, vicepresidente della Regione e assessore all'Economia, e Titti Bufardeci, assessore all'Agricoltura.

I due nel pomeriggio terranno una conferenza stampa in cui spiegheranno i motivi dell'addio polemico a Lombardo. Sembra a questo punto certo l'ingresso nel Lombardo quater del Pd.

Mancano solo alcuni nomi e la nuova giunta sara' pronta. Dovrebbero restare al loro posto gli assessori tecnici, in particolare alla Sanita' Massimo Russo, alla Famiglia Caterina Chinnici, all'Energia Piercarmelo Russo e alla Formazione Mario Centorrino.

 

14,40 - ''E' incredibile che di fronte ad un passo cosi' importante, l'unico problema che sembra interessare autorevoli esponenti del Partito democratico sia l'indicazione degli assessori nel governo Lombardo''. Lo afferma Davide Faraone, deputato regionale siciliano del Pd.

''Qualcuno forse non comprende -aggiunge Faraone- che fino ad ora ci siamo caricati 'soltanto' la responsabilita' dell'attivita' parlamentare e della finanziaria, dall'ingresso al governo in poi avremo anche la responsabilita' dell'attivita' amministrativa della Regione, del suo profilo politico e delle sue priorita' programmatiche: ambiti in cui il governo e' stato profondamente carente, basti pensare alle nomine dei dirigenti e dei cda delle societa' partecipate, alla gestione dei fondi europei e all'attuazione concreta delle riforme approvate in parlamento''.

''Siamo di fronte ad una scelta cruciale - continua Faraone - rispetto alla quale temo si stiano sottovalutando molti aspetti. Non ultimo quello dei rapporti con le altre forze del centrosinistra: mentre a Roma si lavora alla costruzione dell'Ulivo qui il Pd sembra autoreferenziale e dimentica che essere l'unico partito delle coalizione presente all'Ars non significa poter agire in assoluta liberta' ma, al contrario, imporrebbe il doppio dello sforzo nel dialogo con gli altri partiti, movimenti e con la societa', ad iniziare dalla nostra base e dai nostri elettori. Forse in questi giorni - conclude - sarebbe il caso di uscire dalle stanze del Palazzo e fare un giro fra la gente''.

14,30 -  Il nuovo governo Lombardo, annunciato per domani pomeriggio, "non fara' lunga strada". Ne e' convinto il senatore Calogero Mannino (Udc). Nel nuovo esecutivo di Lombardo l'Udc restera' ancora una volta fuori. "Sono profondamente meravigliato quando guardo tutti questi nomi, mi viene da ridere -dice Mannino- non capisco quello che sta facendo Lombardo. E' partito in un modo e sta arrivando in un altro modo. Ha fondato un movimento autonomista e in tutti questi anni non ha mai fatto una sola contestazione a Berlusconi. Ancora la settimana scorsa ha detto che lo appoggera' in aula mentre in Sicilia fa una maggioranza con il Pd. Mi chiedo poi con quale dei tre Pd? Insomma, Lombardo non fa un'operazione politica ma un'operazione nella quale non compone una maggioranza politicamente attendibile. Ecco perche' non fara' una lunga strada".

 


Sono giorni e ore convulse nei palazzi della Regione, dove si fa di tutto, ormai, tranne che programmare le risorse per il nostro territorio.  Tutti i partiti, nessuno escluso, sono impegnati in queste ore a definire la nuova maggioranza e la nuova opposizione del Lombardo quater, il quarto governo in due anni del Presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo. Ma, ad di là di nomi e sigle, emerge all'orizzonte un dato più interessante: il Lombardo quater non arriverà neanche a Natale, dicono gli esperti. E comunque, tutti aspettano che passino i benedetti due anni e mezzo per poter permettere ai parlamentari regionali di prendere la pensione. Poi, a Maggio, si andrà al voto.

Il governo Lombardo ha la maggioranza più strampalata ed inedita della storia politica siciliana: Futuro e libertà, mezzo Udc, Mpa, Pd, Api. Un nuovo pentapartito.  Gli assessori tecnici saranno tutti confermati, Russo e Armao in testa. Si stanno definendo in queste ore le altre caselle. Per la prima volta tutto il Pdl è all'opposizione. Cimino e Bufardeci hanno già liberato le loro stanze, e probabilmente si dimetteranno oggi per mettere in difficoltà il governatore.

L'UDC. Clima sempre più incandescente nell'Udc, dopo lo scontro di Pier Ferdinando Casini con alcuni parlamentari siciliani e il gruppo di riferimento di Cuffaro, che ha fatto un alleanza con  Berlusconi. Quelle rivelazioni pronunciate dal premier sabato a Taormina sui contatti con i deputati eletti nell'Isola dell'Udc che dissentono con i vertici del partito e garantiscono il voto a favore del governo non sono state digerite dal leader centrista. "Ieri mi sono sentito molto umiliato dal sentir dire a Berlusconi - dice Casini a SkyTg24 - di non aver offerto nulla a nessuno ma che sono 'venuti loro da me'. C'è chi, eletto con l'opposizione, si presenti con il cappello in mano, è una cosa che umilia il nostro elettorato".

Ribatte subito Saverio Romano, segretario dell'Udc in Sicilia: "In questi due anni non sono di certo stato io ad essere andato da Berlusconi per avere il sottogoverno mentre facevamo opposizione". Un botta e risposta che si inserisce in un'atmosfera politica dai toni sempre più aspri e che ha al centro ancora una volta la prossima giunta che il governatore Raffaele Lombardo si appresta a presentare martedì prossimo con il sostegno di Pd, Fli e Udc di Casini, dopo l'ok dell'Api di Rutelli. Contrari sono invece Romano, Salvatore Cuffaro, Calogero Mannino e altri parlamentari a loro vicini. Minacciati questi ultimi anche di essere cacciati dal partito.

Secondo Casini però "Raffaele Lombardo, un candidato al quale io ero contrario e che è nato da una scelta dell'Udc siciliana, accettata poi dal partito nazionale, è stato scelto dai cittadini e deve governare" e questo con la stessa legittimità con la quale governa Berlusconi. È la democrazia, bellezza...".

Romano non ci sta e tuona: "Bersani e Casini si occupino entrambi di spiegare secondo quale moralità abbiano realizzato il ribaltone in Sicilia". In coincidenza e contro il cambio di maggioranza a palazzo dei Normanni i parlamentari siciliani dell'Udc pensano ad "una nuova formazione politica per dare nuovamente una solida maggioranza al Governo", dice Berlusconi.

Una scelta contestata dal leader del Pd, Pierluigi Bersani: "Stiamo andando a grandi passo verso un Governo Bossi-Cuffaro - osserva - Non sarà certo questo cocktail micidiale a salvare il Paese dai problemi che ha". Ma le parole del segretario dei democratici sono respinte al mittente dall'ex presidente della Regione, Totò Cuffaro: "Sono fuori dalla politica attiva, impegnato nel far valere le mie ragioni in sede giudiziaria - dice - È per questo che chiedo anche a Bersani maggiore rispetto, per la mia persona e per il partito del quale ho l'onore di far parte e al quale ho dato un contributo essenziale".

IL PD. Riunione a Palermo dello stato maggiore del Pd siciliano. Il segretario regionale Giuseppe Lupo i segretari provinciali e i parlamentari regionali e nazionali eletti nell'isola si sono confrontati, in una riunione informale, in una sala di un albergo cittadino.

"È stato un dibattito utile - ha detto Lupo - nei prossimi giorni ci incontreremo con le parti sociali per discutere insieme dei punti del programma di governo. In ogni caso dopo le dichiarazioni di Lombardo previste martedì in aula a palazzo dei Normanni convocheremo la direzione regionale del partito".

Secondo indiscrezioni all'Ars dopo la presentazione della giunta il dibattito dovrebbe essere rinviato di una settimana. Per Lupo: "E' necessario verificare la possibilità di definire una coalizione alternativa al Pdl per dar vita ad un programma di governo che affronti emergenze e sostenga le riforme".

Nel corso del dibattito le diverse anime del partito hanno espresso le loro posizioni. Tra i favorevoli al sostegno al governo vi sono il capogruppo del Pd all'Ars, Antonello Cracolici e il senatore Giuseppe Lumia e l'ex segretario Francantonio Genovese. Contrario il senatore Enzo Bianco. Perplessità sono state espresse dai parlamentari Mirello Crisafulli e Angelo Capodicasa.