Lombardo: gli uffici della presidenza della Regione stanno valutando la presunta incompatibilità tra il ruolo di assessore e quello di dirigente regionale, problema che riguarda Gian Maria Sparma e Letizia Diliberti.
In base alle disposizioni del ministro Brunetta, c'è l'ipotesi che se i due dirigenti accettassero di fare l'assessore, quindi un incarico politico, a conclusione del mandato non potrebbero più ricoprire il ruolo dirigenziale.
"Stiamo verificando - ha detto Lombardo, presentando la nuova giunta alla stampa - nel giro di pochi giorni capiremo come agire". A quanto pare, tuttavia, Letizia Diliberti sarebbe intenzionata a non accettare di entrare nella giunta; al suo posto ci sarebbe Marco Salerno, anche lui dirigente regionale e per il quale quindi si ripropone il problema dell'incompatibilità .
Alla prima riunione della nuova giunta, riunita a palazzo d'Orleans, hanno partecipato 8 assessori su12. Tra i più emozionati il prefetto Giosuè Marino e il prof. Andrea Piraino, storico segretario dell'Anci in Sicilia. Lombardo ha spiegato che probabilmente confermerà agli assessori riconfermati le deleghe che hanno gestito finora, tranne Gaetano Armao al quale il governatore ha chiesto di fare l'assessore al Bilancio invece che ai Beni culturali.
Il dato politico, comunque, è la frantumazione del Pdl. Da una parte i lealisti di Schifani e Alfano. Poi i miccicheiani, che daranno vita al nuovo partito di Miccichè (se avrà il coraggio di farlo). Poi i finiani, che hanno costituito Futuro e libertà . E infine un quarto gruppo, di risulta, dove potrebbero finire i tre deputati catanesi fin qui legati a Dore Misuraca, che non seguiranno il parlamentare palermitano e resteranno con la maggioranza, e forse un paio di miccicheiani non intenzionati a seguire il sottosegretario, ossia Greco e Giulia Adamo. Il mazarese Toni Scilla, invece, seguirà Miccichè.
Ascolta qui la registrazione della seduta di ieri:
CRACOLICI. “A chi, anche fra i nostri elettori, in questo momento ha dubbi su quello che sta avvenendo, dico che viviamo una fase politica rischiosa, ma abbiamo di fronte a noi un’occasione irrepetibile per cambiare la Sicilia”. Lo dice Antonello Cracolici, presidente del gruppo Pd all’Ars. “Nell’aprile del 2008 – aggiunge – il centrodestra sfiorava il 70 per cento e ogni prospettiva di rinnovamento per la Sicilia sembrava chiusa per chissà quanto tempo. Oggi i berlusconiani vecchi e nuovi sono fuori dal governo regionale, così come i cuffariani, vecchi e nuovi. Noi abbiamo lavorato per questo, per liberare la nostra isola dal peggiore centrodestra d’Italia, ma sinceramente se qualcuno ci avesse detto che dopo appena due anni si sarebbe creata questa situazione, lo avremmo preso per visionario”. “Adesso – conclude Cracolici – ci avviamo a vivere un periodo di grande responsabilità , nel quale abbiamo la possibilità di rilanciare la fase delle riforme e, al tempo stesso, di costruire nuove alleanze per essere sempre più protagonisti sul territorio”.
API - "Il Pd non ponga diktat alle altre forze della maggioranza. Riconosco il ruolo guida dei democratici, ma non accetto la prevaricazione, gli atteggiamenti aggressivi e arroganti e il veto che il Pd ha posto sull'ingresso in giunta di Egidio Ortisi (Api) e Nino Strano (Fli), quest'ultimo assessore uscente, che ha svolto egregiamente il proprio lavoro". Lo afferma il deputato regionale dell'Api, Mario Bonomo, all'indomani della presentazione del nuovo esecutivo guidato da Raffaele Lombardo. "Lombardo - aggiunge Bonomo - ha subito la pregiudiziale posta dal Pd sui due nomi; mi auguro che all'interno della maggioranza si raggiunga presto un equilibrio".