appoggeranno il Lombardo quater. Una decisione che di fatto segna la rottura con il sottosegretario Gianfranco Micciche', capo dei 'ribelli' del partito, che nei giorni scorsi ha preso le distanze dall'ormai ex alleato, Raffaele Lombardo, criticando aspramente la sua scelta di dar vita a un Esecutivo formato solo da tecnici. In un documento
firmato dai sette deputati siciliani, infatti, viene spiegato che alla base del "sostegno tecnico" alla nuova giunta c'e' il desiderio di voler "proseguire nel solco scelto dagli elettori siciliani che hanno voluto premiare, nel 2008 con il loro voto, il programma elettorale del presidente Lombardo" e di voler "fornire il proprio apporto all'azione del Governo per il rilancio dell'economia, dell'occupazione, del territorio e della tante tematiche per le quali la Sicilia ed i siciliani attendono risoluzioni". In particolare per i parlamentari del Pdl Sicilia alcune tematiche dovranno essere "prioritarie" nell'azione del neo Esecutivo regionale. Innanzitutto la delegificazione e semplificazione amministrativa per "consentire la nascita e lo sviluppo di nuove attivita' imprenditoriali e di nuove imprese"; le agevolazioni tributarie, con conseguente riduzione del carico fiscale per le aziende; quelle per le famiglie, attraverso lo strumento del quoziente familiare.
E ancora l'inserimento della Sicilia nel piano di accordi con la Libia, "in modo che le aziende produttive e le marinerie siciliane possano partecipare all'ingente programma economico che il Governo italiano e quello libico hanno concordato"; l'istituzione, in Sicilia, di un tavolo consultivo permanente, rivolto a tutti Paesi mediterranei, al fine di creare norme, condivise da tutti gli Stati per la tutela del Mediterraneo dal punto di vista ecologico e ambientale e per la regolamentazione del diritto alla pesca. Sul fronte delle societa' a partecipazione regionale i parlamentari chiedono l'azzeramento dei consigli di amministrazione di quelle aziende i cui costi di gestione superino "livelli di accettabilita' da stabilire con rigidi criteri di amministrazione". Tra le priorita' c'e' anche "una forte azione del Governo regionale presso il Parlamento nazionale affinche' si giunga ad una rapida approvazione della legge voto, gia' approvata lo scorso aprile dall'Assemblea Regionale Siciliana, che modifichi i criteri di gestione del Fondo Unico dei proventi dei beni confiscati alla criminalita'"; lo sviluppo delle infrastrutture siciliane. Infine la necessita' di "sorvegliare attentamente l'iter del provvedimento sul federalismo fiscale, "per evitare che la Sicilia sia penalizzata da questo processo a livello nazionale e per sfruttare a pieno le potenzialita' e le prerogative dello Statuto autonomistico sulla materia"; e l'emergenza rifiuti, che "affligge la maggioranza degli enti locali e delle comunita' siciliane".
Ecco il documento:
I sottoscritti parlamentari del Gruppo “SICILIA”, prendendo atto delle comunicazioni del Presidente della Regione Raffaele Lombardo all’Assemblea Regionale Siciliana circa il rilancio del programma di Governo con conseguente indicazione della nuova giunta che dovrà attuarlo, e volendo proseguire nel solco scelto dagli elettori siciliani che hanno voluto premiare, nel 2008 con il loro voto, il programma elettorale del Presidente Lombardo, esprimono il loro sostegno tecnico al nuovo Governo regionale ed al suo programma, ritenendo di dover fornire il proprio apporto all’azione del Governo per il rilancio dell’economia, dell’occupazione, del territorio e della tante tematiche per le quali la Sicilia ed i siciliani attendono risoluzioni.
In particolare ritengono di dover sviluppare le seguenti tematiche che si reputano prioritarie nell’azione del Governo regionale:
1. Delegificazione e semplificazione amministrativa per consentire la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e di nuove imprese;
2. Agevolazioni tributarie, con conseguente riduzione del carico fiscale per le aziende;
3. Agevolazioni per le famiglie, attraverso lo strumento del quoziente familiare al fine di consentire la riduzione del carico fiscale, l’offerta di servizi a loro beneficio, come gli asili nido, le mense scolastiche, riduzione del costo di libri e materiale scolastico ed altri provvedimenti che possano aiutare le famiglie, soprattutto quelle più numerose, a sostenere, con il proprio reddito, una adeguata istruzione dei propri figli;
4. L’inserimento della Sicilia nel piano di accordi con la Libia, in modo che le aziende produttive e le marinerie siciliane possano partecipare all’ingente programma economico che il Governo italiano e quello libico hanno concordato per lo sviluppo della cooperazione tra i due paesi nei prossimi anni;
5. L’istituzione, in Sicilia, di un tavolo consultivo permanente, rivolto a tutti Paesi mediterranei, al fine di creare norme, condivise da tutti gli Stati per la tutela del Mediterraneo dal punto di vista ecologico e ambientale e per la regolamentazione del diritto alla pesca. La Sicilia deve imporre la tutela del Mar Mediterraneo quale fonte principale degli interessi di tutti i Paesi che hanno sbocchi nel nostro mare.
6. L’azzeramento dei consigli di amministrazione delle società a partecipazione regionale i cui costi di gestione superino livelli di accettabilità da stabilire con rigidi criteri di amministrazione. In particolare una recente interrogazione parlamentare ha evidenziato come la società Sicilia E-servizi, che cura la gestione dei servizi informatici della Regione Siciliana, nonostante l’acquisizione di circa 78 milioni di euro, relativi alla programmazione comunitaria 2007-2013, in contratti da parte dei dipartimenti regionali, utilizzino in prevalenza personale esterno proveniente da soci privati con costi che vanno da 407 a 1013 euro giornalieri per addetto, con conseguente aggravio dei costi di gestione per l’amministrazione regionale, quando invece si dovrebbe procedere al consolidamento delle professionalità interne all’azienda stessa.
7. Una forte azione del Governo regionale presso il Parlamento nazionale affinché si giunga ad una rapida approvazione della legge voto, già approvata lo scorso aprile dall’Assemblea Regionale Siciliana, che modifichi i criteri di gestione del Fondo Unico dei proventi dei beni confiscati alla criminalità , per ripartire i fondi in maniera percentuale ai danni subiti dalla criminalità e per utilizzare tali fondi in strutture sociali ed iniziative rivolte allo sviluppo ed al rilancio dei territori più disagiati;
8. Sorvegliare attentamente l’iter del provvedimento sul federalismo fiscale, per evitare che la Sicilia sia penalizzata da questo processo a livello nazionale e per sfruttare a pieno le potenzialità e le prerogative dello Statuto autonomistico sulla materia;
9. Lo sviluppo delle infrastrutture siciliane attraverso una attenta revisione degli strumenti attualmente in essere, come il Piano regionale dei Trasporti e gli APQ relativi, che necessitano di modifiche per essere adeguati alla realtà territoriale che cambia;
10. Porre una attenzione particolare all’emergenza rifiuti, che affligge la maggioranza degli enti locali e delle comunità siciliane, attraverso una severa attuazione delle norme già approvate e proponendo modifiche ed integrazioni alla recente riforma che possano favorire la risoluzione delle complesse problematiche e l’uscita della Sicilia dallo stato di crisi in cui versa l’intero settore.
ON. GIULIA ADAMO
ON. ALESSANDRO ARICO’
ON. CARMELO CURRENTI
ON. LUIGI GENTILE
ON. GIOVANNI GRECO
ON. LIVIO MARROCCO
ON. CARMELO INCARDONA (L’On. Incardona pur ribadendo la propria appartenenza al Gruppo Sicilia e condividendo i punti del presente documento, conferma la propria criticità in merito alla formazione del nuovo governo regionale)