Siciliana. Da Roma infatti è partito un ordine preciso: gli amministratori del Pdl e dell'Udc "siciliana" devono fare fuori dalle loro giunte gli assessori dell'Mpa. La guerra è aperta. E dunque anche il Presidente della Provincia Mimmo Turano deve fare i conti con gli ordini dal vertice. Dovrà mettere alla porta gli assessori che fanno riferimento all'Mpa.L'estromissione dell'Mpa dalla Giunta colpirebbe il vicepresidente Enzo Culicchia e l'assessore Vito Torrente. Il problema è che Turano senza l'Mpa non ha assolutamente alcuna maggioranza consiliare, e tra l'altro già ha molte grane per il conto suo, dato che Alleanza per la Sicilia ha chiesto un altro assessore in tempi non sospetti.
I nodi torneranno al pettine subito, perchè il Consiglio ha una serie di atti deliberativi all'ordine del giorno e da vagliare, tra cui gli equilibri di bilancio che dovranno essere approvati entro il 30 settembre. L'assessore regionale alle Autonomie Locali Caterina Chinnici, infatti, ha già scritto ricordando che la mancata approvazione degli equilibri equivale ad un «no» al bilancio di previsione.
La conseguenza immediata sarebbe la sospensione del Consiglio provinciale e l'avvio delle procedure di scioglimento.
Su questa ipotesi però alla Provincia hanno un parere discordante.Turano ha chiarito che la mancata adozione della delibera proposta della Giunta che attesta formalmente il permanere degli equilibri di bilancio (senza necessità di adottare misure di riequilibrio) non è una adempienza equiparabile alla mancata approvazione del bilancio. A tali conclusioni è pervenuto il Tar di Sicilia- sez. I - con sentenza n. 154 2006 , poi divenuta definitiva a seguito del sentenza del CGA -n. 287/2007-. In particolare, nel cotesto di tale sentenza, il Tar ha precisato che:”ove gli uffici contabili abbiano verificato l’assenza di situazione di squilibrio contabile,la mancata adozione della pur doverosa delibera che da atto del permanere degli equilibri di bilancio,non è logicamente assimilabile alla mancata approvazione del bilancio, ovvero alla mancata adozione dei provvedimenti di riequilibrio, a cui conseguono gravi disfunzioni. Pertanto , l’amministrazione regionale non può disporre lo scioglimento del Consiglio provinciale”