con i possibili scenari che si aprono per la corsa alla poltrona di Sindaco per Marsala, tra un anno e mezzo, o prima, se le cose dovessero precipitare a Roma e a Palermo. Il fatto è che si ragiona sempre su più tavoli, e in uno di questi il Presidente della Regione Siciliana, pur di avere il suo voto per il sostegno del governo, ha preso impegni anche a nome del Pd per un nulla osta alla candidatura a Sindaco di Marsala di Giulia Adamo. La cosa non va giù ai dirigenti locali del Pd, che ci tengono ad avere il bandolo della matassa, e che rischiano di essere esclusi dai giochi. "Il PD di Marsala - scrivono in una nota - lavora alla costruzione di una alternativa seria e credibile alla attuale Amministrazione Comunale, di cui va sostituito metodo e merito, e lo fa valorizzando tutte le esperienze e le persone che dal 14 ottobre 2007 hanno dato vita ed hanno creduto nei valori di democrazia e cambiamento espressi dal processo costituente e dalle primarie come regola di scelta e decisione". Il comunicato esclude l'ipotesi di una candidatura Adamo, perchè, continua così: "In tale ottica appare assolutamente prematuro e fuor di luogo parlare di alleanze e candidature se non per ribadire che il Partito Democratico di Marsala sceglierà al proprio interno la figura che meglio rappresenterà i programmi e le istanze di cambiamento sviluppo e buona amministrazione che la città richiede". Altro che "Papa nero" (o in questo caso "Papa biondo"), il Pd di Marsala è in cerca di un candidato interno.
Il problema è che Giulia Adamo è al lavoro, da tempo, e rischia di creare terremoti a destra, raccogliendo tutti gli scontenti di Carini, che a sinistra, facendo terra bruciata attorno al Pd. Proprio per questo ieri, intervenendo all'Ars, Adamo la lanciato un messaggio di distensione, alla ricerca di alleati possibili a Marsala, senza guardare il colore della casacca: "Bisogna lavorare sulle cose concrete".