Il dott. Giancarlo Ungaro, presidente di “Trapani per il Terzo Mondo” e responsabile del progetto, ha potuto così illustrare nel dettaglio ai giornalisti specializzati e di settore i motivi pratici che hanno orientato l’onlus verso tale scelta: “l’idea di allestire una nave ospedale è il passaggio di perfezionamento del programma di sostegno sanitario per il Madagasgar. Infatti può risultare più semplice spostarsi lungo le coste malgasce piuttosto che raggiungere i villaggi attraverso la carente rete stradale. Ai progetti sanitari partecipano medici e chirurghi trapanesi e cooperanti da altre parti d’Italia, tutti impegnati come volontari ed a titolo gratuito (ciascuno si paga anche il 50% del biglietto di viaggio fino in Madagascar)”.
Acquisito un vecchio peschereccio l’associazione ha avviato i lavori di carenaggio e manutenzione che si sono protratti dal novembre 2009 al marzo 2010. Oggi la nave ospedale è ancorata nelle acque antistanti il cantiere navale in attesa dell’inizio del secondo stralcio dei lavori cui sono stati destinati centomila euro che proprio in questi giorni sono stati trasferiti all’associazione nell’ambito delle risorse che la Legge Finanziaria indirizza a interventi di particolare rilevanza sociale e locale su indicazione dei singoli parlamentari.
Il senatore Antoni d’Alì (ieri a genova come relatore in un convegno dell’UCINA e per alcune ore in visita allo stand dell’Associazione, ndr) ha infatti indicato l’Associazione ed il progetto “Nave Ospedale” tra le iniziative da finanziare con 150mila euro in tre anni. I centomila euro trasferiti in questi giorni rappresentano il contributo per il 2009 ed il 2010. Altri 50mila saranno resi disponibili il prossimo anno.
“La proposta di contributo, accolta dal Senato, riconosce, come ha già fatto tutta la città di Trapani, la straordinaria importanza sociale dell’iniziativa della Onlus ‘Trapani per il terzo Mondo’. Sono certo – ha detto d’Alì – che l’associazione diffonderà nel mondo un’immagine positiva della città anche nella componente umanitaria e solidaristica e, soprattuto, porterà sollievo alle popolazioni del Madagascar delle quali, purtroppo conosciamo lo stato di indigenza e di necessità”.
La nave sarà attrezzata con shelter (cabine prefabbricate mobili) che ospiteranno ambulatori e una piccola sala operatoria. Sarà impiegata inizialmente in Madagascar ma potrà essere destinata ad interventi di soccorso in caso di calamità naturali ed emergenze, per il trasporto di aiuti umanitari; per campagne di vaccinazioni; attività di ricerca, raccolta dati; promozione di progetti di educazione sanitaria.