Sono giorni di dolore non solo per la famiglia della piccola, ma per tutta la comunità tunisina di Mazara del Vallo, che si stringe intorno al dolore della famiglia Kaaouiche. La bambina è deceduta domenica mattina, intorno alle 9,30, a causa un arresto cardio-r
espiratorio presso il reparto rianimazione dell'ospedale «Dei Bambini» dove era stata portata a causa di un aggravamento del quadro clinico dopo essere rimasta per diversi giorni in coma farmacologico.
I medici del nosocomio palermitano hanno fatto di tutto per salvarla ma purtroppo invano. Né la famiglia, né i giudici di Marsala hanno obiettato nulla sulla restituzione della salma per consentire il seppellimento che avverrà nella terra natale del padre, che lavora come pescatore a bordo di un peschereccio mazarese; la partenza in Tunisia della famiglia con la salma della bambina è prevista oggi.
La piccola Amel era stata colpita da gravissime ustioni, in oltre il 90 per cento del corpo, a seguito dell'incidente che era avvenuto lo scorso 23 settembre mentre giocava, con la sorellina di 9 anni e le cuginette, con una bottiglia di alcool denaturato e un accendino che serviva ad accendere una candela profumata.
Migliorano, nel frattempo, le condizioni di salute della sorellina di 9 anni che si era provocata ustioni al volto, al torace e alle braccia dopo che la stessa si era buttata addosso alla piccola Amel nel disperato tentativo di spegnere le fiamme che l'avvolgevano.
L'incidente è avvenuto nella casa dello zio delle bambine, al secondo piano di via Epifanio Barracco n. 39, una traversa che da via Piersanti Mattarella conduce al molo Ducezio, dove il padre le aveva accompagnate pochi minuti prima.