Oggi sembrava che il direttore generale della Rai avesse detto, stando a quanto riportato da Il Messaggero' "e Santoro questa sera mi attacca lo licenzio. Io non potevo credere ad una simile minaccia ad un giornalista. Mi sembrava impossibile - racconta Santoro - ed infatti e' arrivata la smentita. Ma io non ero spaventato perché' di minacce nella mia vita ne ho ricevute tante, anche dalla mafia, anche se si tende a dimenticarlo. Io ho continuato sempre a fare il mio lavoro. Lavoro per rendere la Rai più' forte e insieme ai miei collaboratori costruiamo successi e ovviamente nel farlo possiamo commettere degli errori, ma lo facciamo in buona fede e quindi non dobbiamo avere paura di niente.
"Pensare che 10 giorni di sospensione siano un favore che il direttore Masi mi fa - aggiunge Santoro - mi sembra francamente molto paradossale. Se mi avesse licenziato cosa sarebbe accaduto? E' come se avessi vinto al lotteria? Dieci giorni di sospensione sono una cosa umiliante, una cosa che in questa azienda non si e' data nemmeno a quelli che hanno rubato. Mentre oggi io lavorerò' 17 ore, avvocati compresi. Insomma essere trattato, nonostante gli ascolti, come uno che ha fatto una cosa talmente grave che equivale ad aver rubato, non e' una cosa simpatica". Ma la cosa più' importante e' chiedersi il perché'? Perché' Santoro ha lavorato 14 anni senza avere problemi disciplinari, fino al 2001? Cosa e' successo a Enzo Biagi, a Michele Santoro? Cosa e' successo per far trattare questi giornalisti come dei criminali. Perché' solo ora partono provvedimenti disciplinari?".