Forse Turano è troppo impegnato a captare gli ordini di Mannino per il nuovo partito, e non riesce a guardare cosa succede intorno a lui, a quello livello, bassissimo sta portando il rapporto tra etica e politica in provincia. L'ultimo caso riguarda il consigliere provinciale Pietro Pellerito, 51 anni di Alcamo, compagno di partito di Turano. Pellerito è stato eletto con 2573 voti. Di mestiere è infermiere.
Per lui la questura di Trapani ha chiesto alla Sezione misure di prevenzione del Tribunale l’applicazione della sorveglianza speciale.
Pellerito è attualmente imputato di falso e soppressione di documenti, con l’aggravante di aver favorito Cosa nostra; in un altro procedimento è indagato per associazione mafiosa (ma è stata richiesta l'archiviazione)
La questura, nella richiesta dell’applicazione della misura di prevenzione personale, sostiene l’esistenza di una “attuale, elevata e qualificata pericolosità sociale di Pellerito”.
Piero Pellerito è finito coinvolto nell’inchiesta “Dioscuri” sul clan alcamese dei fratelli Diego e Cola Melodia, e sul giro di estorsioni in città . L’accusa per lui è di associazione mafiosa. Pellerito è molto noto ad Alcamo per l’attività politica e per quella sindacale all’interno dell’ospedale, nel quale lavora. Il processo che lo vede imputato per falso è scaturito da un’altra operazione antimafia, “Abele”. Secondo l’accusa sarebbe intervenuto per modificare un certificato medico per un operario della Medicementi.
Questa notizia giunge a pochi giorni di distanza dal rinvio a giudizio di un altro assessore della Giunta Turano, Cesare Colbertaldo, con l'accusa di abuso d’ufficio. Non si è astenuto durante la votazione di una delibera in presenza di interessi personali. Il provvedimento è stato disposto , dal giudice per le udienze preliminari di Trapani Massimo Corleo, su richiesta del sostituto procuratore Andrea Tarondo. Il procedimento scaturisce da un’indagine su un contributo di cinquantamila euro concesso, due anni fa, dall’amministrazione provinciale al Consorzio Riabilitazione Equestre Siciliano. Il provvedimento fu approvato, il 23 dicembre del 2008, dalla giunta provinciale. Alla seduta partecipò anche l’assessore Cesare Colbertaldo che, secondo gli inquirenti, avrebbe dovuto invece astenersi avendo un proprio interesse personale. L’esponente del centrodestra era, infatti, vice presidente del consorzio nonché membro dello stesso in qualità di amministratore unico del Centro Polivalente Villa Pia Cornelia.. L’indagine è stata condotta dagli agenti della Digos.
Il quotidiano "L'Unità ", lo scorso Settembre, ha pubblicato poi un'inchiesta sulle presunte relazioni tra il Presidente Turano e l'imprenditore di Alcamo Vito Nicastri, al quale sono stati sequestrati beni per un valore di un miliardo e mezzo di euro. L’Unità , riporta le segnalazioni che dalla Dia di Palermo sono state inviate al Tribunale di Trapani.C'è un intero capitolo che nel fascicolo è dedicato ai rapporti tra Nicastri e il presidente della provincia trapanese. Le “accuse” rivolte a Turano, che ad oggi non è stato iscritto nel registro degli indagati, riguardano la partecipazione del politico centrista in alcune società riconducibili a Nicastri, nonché alcuni affari che la stessa moglie di Turano avrebbe fatto con uomini segnalati in compagnia del superlatitante Matteo Messina Denaro. Turano ha respinto ogni addebito.