Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
18/10/2010 11:04:48

Iacolino: "Governi tecnici vulnus del sistema democratico"

Occorre pretendere che il Governo nazionale produca con il sostegno del Parlamento tutti gli sforzi necessari per attuare i cinque punti del programma sul quale il presidente del Consiglio ha ricevuto, a fine settembre, una larga fiducia parlamentare. A cominciare proprio dalle riforme che il Meridione esige per rilanciare nel territorio competitività e sviluppo economico. Tale premessa appare essenziale per dare continuità alle attività di un Governo nazionale che deve rimanere politico togliendo dalla testa a quella sinistra che dopo aver fatto il colpaccio in Sicilia con il Lombardo quater pensa di potersi ripetere al Governo nazionale con una maggioranza confezionata a misura per riscrivere magari le regole elettorali che invece appartengono alla prerogativa esclusiva di Governi politici espressione del voto popolare. Esportare il laboratorio pseudo – politico di Lombardo a Roma, o qualcosa che vi possa assomigliare, finirebbe con il creare un vulnus nelle istituzioni rappresentative degli elettori, allontanandosi sempre di più dalle istituzioni medesime”.

Lo afferma l’europarlamentare e Vicepresidente della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento Europeo, Salvatore Iacolino (Ppe - Pdl ) a proposito di alcuni interventi da parte di esponenti politici dell’opposizione circa la possibilità di un governo tecnico nazionale per fare alcune riforme.