Forza
del Sud, prosegue, serve perché "nel Mezzogiorno non c'é la Lega, ma tutti ce l'hanno a Roma. Noi soffriamo questa forza. quando si va a ragionare sulle scelte di governo...". L'obiettivo è il rilancio del Meridione e per raggiungere il "traguardo" occorre in primis svolgere il compito "educativo-formativo". Finora, aggiunge, "abbiamo avuto una classe dirigente venduta, che non ha mai esitato di ricercare un guadagno anche personale sacrificando le esigenze del Sud. Se non chiudiamo questo capitolo, addio risultati e possiamo andare tutti a casa". In secondo luogo, prosegue, "raggiunta la garanzia che si è imparato ad essere classe dirigente" sarà "giusto pretendere ciò che ci spetta".
Forza del Sud ha un obiettivo che la rende simile alla Lega: "radicarsi ed essere rappresentanza", ma è netto il no al federalismo di Bossi e Calderoli, che il sottosegretario definisce "distruttivo": "Non è dividere il Paese - spiega - che porterà fortuna al Sud". "Abbiamo un Pdl che non è quello che ipotizzavamo - conclude -, che non si occupa degli interessi dell'Italia, che è succube della Lega, che ha il ministro dell'Economia Tremonti, bravissimo professionalmente, ma al quale è difficile dire qualcosa di diverso da ciò che pensa. Insomma, questo Pdl non rappresenta un Paese che va dalle Alpi alle Piramidi e non si ferma al Rubicone".