"Farò tesoro di quanto emerso dall’odierna riunione – ha affermato il Presidente Poma nella sua breve replica alle quasi 4 ore di partecipata discussione – per compiere il successivo passaggio che – ha ironizzato – non potrà essere certo quello di chiedere la soppressione della Regione, ma sicuramente dovremo dar vita ad una concorde e univoca azione di tutti gli Enti Locali della Sicilia (Province e Comuni, unitamente all’URPS e all’ANCI) per ribadire, nelle competenti sedi della Regione Siciliana, che le soluzioni prospettate dalla finanziaria sono fortemente lesive dell’autonomia degli Enti Locali e dei lori organi istituzionali (Consiglieri e Presidenti di Consiglio, Sindaci, Assessori), mentre il ruolo e le insostituibili funzioni delle Province sono solennemente sanciti nell’ordinamento costituzionale della Repubblica italiana e rispondono alle esigenze del decentramento democratico. Non è possibile, pertanto, parlare di una loro abolizione ma, al contrario, occorre garantirne e rafforzarne competenze ed ambiti di intervento. Non si tratta – ha evidenziato – di una difesa d’ufficio ma di una giusta battaglia tesa a legittimare il ruolo istituzionale delle autonomie locali e dei loro rappresentanti, che è fondamentale per la crescita del nostro Paese".
Poma ha anche affermato di condividere e di sottoporre all’attenzione dell’aula l’iniziativa del Sindaco di Alcamo, Giacomo Scala, il quale, assieme ad altri 60 Sindaci del PD, si è detto pronto a firmare un disegno di legge di iniziativa popolare per ridurre stipendi e privilegi dei Deputati e degli Assessori Regionali.
Sulla stessa linea d’onda dell’aula anche l’Assessore Antonino Mistretta, intervenuto in rappresentanza dell’Amministrazione Provinciale (erano assenti, infatti, sia il Presidente Turano che il Vice Presidente Culicchia), che condivide – ha detto Mistretta – la posizione del Consiglio Provinciale perché si sta tentando di spegnere la voce libera e democratica dei civici consessi, aggiungendo che il Governatore Lombardo sta sbagliando come sta sbagliando con la sanità pubblica in nome del dio denaro.
Fortissime critiche al Presidente della Regione e a tutti gli otto Parlamentari regionali della nostra provincia (anche ieri assenti) sono peraltro venute da tutti i Consiglieri Provinciali che hanno preso parte al dibattito nonché dal Presidente del Consiglio Comunale di Trapani, Katia Bucaria, la quale, ha detto, fra l’altro, che non inviterà mai più i Deputati regionali ad intervenire ai Consigli straordinari e aperti perché la loro assenza è continua e generalizzata, mentre per il Presidente del Consiglio Comunale di Paceco, Giuseppe Valenti, anche quando sono presenti i nostri Deputati non sono in grado di dare risposte. Da parte invece del Presidente del Consiglio Comunale di Valderice, Francesca Marano, la considerazione che la proposta di abolire le Province Regionali è il segno inequivocabile della volontà di accentramento a dispetto della Costituzione che prevede il decentramento.
Per quanto riguarda gli interventi dei Consiglieri Provinciali (presenti in aula anche il Sindaco di Castelvetrano, Gianni Pompeo, e l’Assessore del Comune di Favignana, Aldo Marchingiglio) hanno dato, nell’ordine, il loro apporto al dibattito: il capogruppo del PDL, Piero Russo, il capogruppo dell’UDC, Giuseppe Carpinteri, Francesco Cucchiara del PD, Giuseppe Angileri (Alleanza per la Sicilia), Paolo Ruggieri del PDL, Giovanni Angelo (gruppo misto), Giuseppe Ortisi (capo dello stesso gruppo misto), Vincenzo Chiofalo (Alleanza per la Sicilia), Marco Campagna (PD), Santo Corrente (capogruppo MPA), Matteo Angileri (capogruppo Alleanza per la Sicilia), Salvatore Daidone del PD.
Tutti, come già accennato, hanno praticamente dichiarato di condividere in toto i contenuti della relazione svolta dal Presidente Poma al quale hanno affidato il compito di pianificare un’azione unitaria a livello provinciale e regionale affinché le Province Regionali abbiano finalmente riconosciute tutte le competenze e le risorse previste dalla legge istitutiva, anche tramite l’attuazione del federalismo fiscale, e nel contempo venga eliminata tutta quella miriade di enti e di consorzi regionali e pararegionali e relativi Consigli di Amministrazione che contribuiscono, assieme alle faraoniche indennità percepite dai 90 Deputati regionali, dagli Assessori e dai numerosissimi collaboratori, esperti e consulenti esterni, alla formazione di quella voragine senza fondo degli sprechi di pubblico denaro, di quei tanti quanto ingiustificati privilegi che a Palazzo dei Normanni e a Palazzo d’Orleans sembrano dar vita ad una categoria di novelli Principi.
Da segnalare, infine, che la Dott.ssa Caterina Chinnici, Assessore Regionale alle Autonomie Locali ed alla Funzione Pubblica, ha fatto pervenire un fax al Presidente del Consiglio Provinciale, Poma, comunicando di non potere intervenire alla riunione assembleare di ieri sera per concomitanti impegni istituzionali (contrattazione sindacale regionale e lavori d’aula all’ARS). Caterina Chinnici ha inoltre manifestato la propria disponibilità a partecipare ad altre eventuali occasioni alle quali dovrebbe essere invitata.