Per Cristaldi "entro domani sera il natante della flotta peschereccia di Mazara del Vallo sarà rilasciato e riprenderà la navigazione, dopo il pagamento di una sanzione pari a circa 5000 euro". Cristaldi dice di aver ricevuto la notizia direttamente dal Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri, Stefania Craxi.
"Il rilascio del peschereccio - continua il primo cittadino - è stato possibile grazie agli ottimi rapporti che legano il nostro Governo con il Governo libico. Rivolgo un sentito ringraziamento all'on Stefania Craxi che ancora una volta si è prodigata in prima persona per il buon esito della vicenda. Annuncio che è intendimento dell'amministrazione comunale di Mazara del Vallo conferire la cittadinanza onoraria al Sottosegretario agli Affari Esteri, per le iniziative promosse negli anni in favore della nostra marineria".
Sono bloccati da 48 ore nel porto libico di Bengasi in attesa che dal governo italiano giunga un segnale che lasci sperare in una rapida liberazione. I sei marinai del peschereccio "Daniela L" della flotta di Mazara del Vallo, sequestrati mercoledì da una motovedetta libica in acque internazionali, hanno ricevuto stamattina la visita di due funzionari dell'ambasciata italiana a Tripoli che sono saliti a bordo per verificare le loro condizioni di salute e rassicurare il comandante Pino Perniciaro e l'equipaggio che i contatti tra le due diplomazie sono in corso.
Sull'ennesimo sequestro di un motopesca di Mazara da parte dei libici, con parole molto dure nei confronti del governo era intervenuto il vescovo Domenico Mogavero, componente della commissione episcopale per le migrazioni della Cei. "La situazione - ha detto - ha raggiunto livelli di gravità davvero intollerabili e scandalizza l'inerzia del governo italiano che continua a trattare con superficialità e noncuranza la questione, mentre i marittimi, mazaresi e tunisini, rischiano la vita nello svolgimento del proprio lavoro.
E il sindaco di Mazara, Nicola Cristaldi, ha annunciato la presentazione di una mozione sulla pesca in Parlamento per investire il governo del problema. "La verità - ha osservato - è che se non si affronta radicalmente il problema delle acque territoriali libiche, i sequestri sono destinati a ripetersi all'infinito. Occorre sedersi attorno ad un tavolo e trovare un accordo con la Libia".