Il consiglio provinciale ha chiesto ed ottenuto di potersi confrontare con il presidente Mimmo Turano circa i nuovi equilibri politici. Un dibattito politico, dunque, chiesto da tutti gli schieramente. E Turano sarà presente in aula, per capire qual è la sua maggioranza, chi sono i suoi consiglieri, e dove vuole andare. Componenti importanti del centrodestra, il Pdl in particolare, invocano chiarezza sull’assetto politico che si è definito in aula consiliare. Nell'ultima seduta è stato molto critco anche Matteo Angileri: “Vogliamo sapere chi sostiene l’amministrazione Turano e chi invece ha scelto di stare all’opposizione”. Anche il centrosinistra ha invocato chiarezza sul percorso politico dell’amministrazione provinciale dopo l’adesione del presidente Turano all’"Udc verso il Partito della Nazione".
Sono tanti i nodi politici da sciogliere. Uno su tutti, ad esempio, il caso del giovane assessore provinciale Duilio Pecorella. Pecorella rappresenta in Giunta il suo capocorrente Nicola Cristaldi (sindaco di Mazara del Vallo), ed è stato in prima fila nella manifestazione dei giovani del Pdl contro il governo Lombardo di qualche giorno fa a Palermo. La cosa ha mandato su tutte le furie Mpa ed Udc che hanno chiesto a Turano come mai un assessore della sua giunta si permette di protestare in piazza contro Lombardo, espressione del terzo polo come dovrebbe essere la Giunta Turano.
Ma il nodo è proprio quello. Turano ha troppa paura di abbandonare l'Udc, ma ha altrettanto paura di gettare a mare il Pdl in nome del terzo polo. Mentre è impegnato a non decidere, si sta facendo terra bruciata attorno. Contro di lui sono volate parole al veleno da parte di un suo padre nobile, Calogero Mannino, e di due ormai suoi ex amici, gli assessori defenestrati Regina e Ferrantelli.
Turano pochi giorni fa ha dichiarato di non sentirsi "prigioniero di nessuno". E ha aggiunto: "Da 15 anni sto al mio posto. Sono gli altri che cambiano". Ma lo dicono tutti i politici. Di cambiare maggioranza non se ne parla. "Sono stato eletto con il voto degli elettori per un programma di governo. E non li voglio mortificare".
Se si tiene conto di quello che è successo durante le votazioni delle variazioni di bilancio, Turano, comunque, una maggioranza sembra averla, dato che la manovra è passata con 17 voti a favore e 8 contrari. Ma chiaramente è il gioco delle assenze che ha reso forte Turano in quel passaggio.