Intanto vorrei avanzare l’ipotesi, per nulla peregrina, che la statuina di tale Madonna sia in realtà un reperto archeologico che si riferisce alla dèa Iside con in braccio il dio Horus, anche lei venerata nell’antichità come Theotokos, Mater Dei, Madre di Dio.
Il culto reso a una statua si definisce correttamente come idolatria, in quanto Il termine idolo deriva dal greco "εá¼´δωλον" (éidõlon) "figura", "simulacro".
E’ bene ricordare che come Ebrei e come Cristiani dobbiamo considerare l’idolatria come una grave mancanza di rispetto verso l’unico Dio, a cui soltanto dobbiamo rendere il nostro culto.
E’ soltanto una sottigliezza nominalistica dei teologi cattolici distinguere fra dulìa, iperdulìa e latrìa.
Il culto consiste nel piegarci davanti a Dio, riconoscendoci sue creature, bisognose d’amore.
Marsala ha bisogno di cristiani veri, che sappiano dare testimonianza della propria fede nella propria vita e nel proprio lavoro. Magari i nostri politici fossero dei veri cristiani!
Cesserebbero le ruberie, i tornaconti personali, gli affari illeciti. La politica tornerebbe a essere servizio reso alla comunità dei cittadini.
Stefano fu il primo martire cristiano, lapidato perché insisteva a dire che Dio non abita in templi costruiti da mani d’uomo.
Una chiesa in più non cambierà la situazione sociale di Marsala, ma un cristiano in più potrà fare la differenza. Mi auguro che possa nascere a Marsala un movimento d’opinione che sappia smuovere le acque del nostro perbenismo religioso e scoprire la ricchezza del messaggio autentico consegnatoci nei vangeli.
Franco D'Amico - www.chiesavaldesetrapani.com