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27/01/2011 05:44:14

Giulia Adamo: "Introduciamo la doppia scheda elettorale per l'elezione dei Sindaci"

''Tutti noi - ha aggiunto - ricordiamo il profondo senso di orgoglio del legislatore siciliano nel 1992, quando, per primo in Italia, varo' la norma per l'elezione del sindaco con suffragio popolare. Purtroppo, ben presto un certo sistema partitico quantomeno malato scopri' che bastava presentare delle liste forti, che raccogliessero molti voti, per avere buone possibilita' di vedere eletto alla carica di primo cittadino qualsiasi candidato, anche il meno credibile o il piu' debole, purche' ben accetto nelle segreterie politiche. La riforma elettorale in discussione oggi tende semplicemente, con la distinzione tra voto per il sindaco e per il consigliere, a restituire al cittadino la possibilita' reale di scegliere".

"L'Udc non ha alcun dubbio sulla sensibilita' del Presidente Cascio verso i temi della democrazia, - conclude il Presidente Adamo - quindi, sperando di portare presto in Aula il ddl di riforma elettorale, fa appello alle forze di opposizione perche' si uniscano alla maggioranza in questo percorso di civilta'".

La commissione Affari istituzionali dell'Ars ha approvato il testo della riforma della legge elettorale per gli enti locali. Il disegno di legge è stato approvato dalle forze di maggioranza (Terzo polo e Pd) mentre i rappresentanti dell'opposizione (Pdl, Pid e Fds) hanno abbandonato i lavori della commissione.

 

Fra le principali novità contenute nella riforma delle legge elettorale per comuni e province, approvata in commissione, vi è la scheda unica
con doppio voto confermativo per consiglieri e sindaco (o presidente di provincia). Si elimina, dunque, l'attuale meccanismo che, in assenza di esplicita preferenza, trascina il voto del consigliere al candidato sindaco collegato. Per quel che riguarda la sfiducia per sindaco (o presidente) e consiglio, si reintroduce lo strumento del referendum che può essere richiesto da un numero di elettori pari ad un terzo dei voti validi espressi alle ultime elezioni, al primo turno. Il referendum può essere richiesto una sola volta nell'arco del mandato, non prima dei due anni dall'inizio dello stesso e neppure negli ultimi sei mesi. Il ddl approvato dalla commissione mantiene l'attuale preferenza singola per l'elezione dei consiglieri. Per quel che riguarda il tema della rappresentanza delle donne, si prevede l'obbligo di una riserva di genere nelle liste elettorali pari ad almeno un quarto dei candidati, e l'introduzione del principio di rappresentanza di genere nelle giunte, che dovranno dunque prevedere una presenza femminile. Le giunte, inoltre, potranno essere composte per la metà da consiglieri, senza che questi abbiano l'obbligo di dimettersi. Nei comuni con popolazione inferiore a 3000 abitanti il rapporto fra consiglieri di maggioranza e di opposizione passa ad "8 a 4" (oggi è "7 a 5"), mentre per l'attribuzione dei collegi provinciali si introduce il metodo d'hondt. Dopo il via libera della commissione Affari istituzionali, tocca adesso alla conferenza dei capigruppo decidere quando il ddl dovrà essere esaminato dall'aula.

 

"Sulla legge elettorale eravamo, e restiamo, pronti al confronto. Ma non possiamo accettare veti da nessuno". Lo dice Antonello Cracolici, presidente del gruppo Pd all'Ars, dopo l'approvazione in commissione Affari istituzionali del ddl di riforma della legge elettorale per gli enti locali. "Mi auguro che il dialogo, che è stato negato dal centrodestra in commissione, si possa ritrovare in aula. E' interesse di tutti - aggiunge - varare una legge elettorale che sia il più possibile condivisa".