Trapani, nel dicembre del 2009 nei confronti dei vertici di Telesud, denunciati dal Sindaco di Trapani, Girolamo Fazio, per tentata estorsione. Secondo Fazio l'emittente avrebbe preteso il rinnovo di una convenzione tra Comune e televisione, pena l'adozione di una linea editoriale ostile. La richiesta di risarcimento era di un milione di euro.
Scrive Massimo Marino, commentando la vicenda: "Le ragioni difensive degl’avvocati Ferruccio e Nino Marino che già in primo grado avevano fatto piena luce sulle accuse mosse dal Sindaco di Trapani Girolamo Fazio, al Presidente di Telesud Massimo Marino ed al suo Direttore Rocco Giacomazzi, hanno ancora una volta dimostrato l’assoluta infondatezza delle denuncie fatte dal primo cittadino trapanese. Addirittura si ricorda per dovere di cronaca, che già in primo grado la stessa Procura della Repubblica di Trapani, avesse ritenuto di non dover procedere per le accuse di “ diffamazione “ segnalate dal Sindaco, in merito a certi servizi messi in onda sull’amministrazione comunale. Il Sostituto Procuratore, aveva in camera di consiglio definito i servizi giornalistici, “ non offensivi ” e pienamente “ aderenti alla realtà “ delle cronache. Ancora per completezza d’informazione, si ricorda che lo “ sproloquio “ processuale della Giunta Comunale, che in sede di costituzione in giudizio, aveva richiesto l’astronomica cifra di un milione di euro a titolo risarcitorio, era sembrato da subito ai più, una vera e propria azione “ vessatoria “ nei confronti dell’Emittente, più che il raggiungimento di una qualsivoglia responsabilità processuale. Molto probabilmente, con la seconda sentenza di piena assoluzione raggiunta oggi, si viene definitivamente a porre una pietra tombale su questa ennesima triste vicenda di cronaca, dove l’insofferenza alla libera stampa spesso, si crede di poter arginare ricorrendo alle aule di giustizia."
L'assoluzione era già avvenuta in primo grado. In quel caso il Sindaco Fazio aveva commentato: "Rispetto la decisione del giudice, com'é giusto che sia. Mi preme precisare solamente che l'assoluzione, ad una veloce lettura delle motivazioni contestuali alla sentenza, sarebbe intervenuta in quanto non è stata raggiunta la prova sufficiente ad accertare senza alcun dubbio l'ipotesi di reato contestata, cosa obiettivamente non semplice in un contesto generale complesso come quello della nostra città. In ogni processo, del resto - aggiunge - occorre distinguere la verità processuale dalla verità assoluta, che può non emergere. Non posso che ribadire che non mi farò mai condizionare da niente e da nessuno".