Tanta ostentata rappresentazione delle donne come nudo oggetto di scambio sessuale si insinua pericolosamente nel tessuto sociale, diffondendo fra le giovani generazioni una pseudocultura che inquina la convivenza sociale e la coscienza civile, etica e religiosa della Nazione.
Questo degrado inquieta, indigna questa mercificazione che, ad onta delle tante lotte combattute dalle donne per l’emancipazione, le vede usate come schiave e lede la loro dignità.
Inquieta altresì il silenzio degli uomini, una specie di compiacente omertà, che li rende complici di un sistema nel quale essi stessi, credendo di occupare ruoli positivi di affermazione e di potere, sono invece modelli meschini di debolezza, di incapacità di relazionarsi positivamente con gli altri.
A questi uomini, a Berlusconi, che, accusato di gravissimi reati come la concussione e la prostituzione minorile, non solo non si vuole sottoporre al giudizio, ma attacca pericolosamente e spudoratamente le Istituzioni dello Stato, diciamo con tutta la nostra forza:
NON VI E’LECITO offendere ed umiliare la bellezza della donna, trasformare le relazioni in merce di scambio, soffocare il cammino dei giovani nei loro desideri di autenticità, trasparenza, onestà.
A questi uomini vogliamo ricordare e dimostrare che la maggioranza delle donne lavora fuori e dentro casa, studia, crea ricchezza, si sacrifica per affermarsi nella professione, cura le relazioni affettive e familiari, occupandosi di figli, mariti, genitori anziani. Tante donne sono impegnate nella vita pubblica, in politica, nei sindacati, nei partiti, nel volontariato: queste donne, che hanno rispetto di sé, della libertà e della dignità femminile, sono le vere donne, icone del ruolo vero e nobile delle donne italiane.
Sottoscrivendo questo documento, vogliamo ribadire la nostra alterità rispetto ai modelli negativi, oggi così tanto diffusi e pubblicizzati da sembrare la norma della condizione femminile, da rischiare di far apparire privilegio una condizione che nella reale sostanza è negazione della vera libertà ed onestà della donna.
Un eccesso intollerabile di comportamenti, che tendono ad affermare l’ottusa ignoranza, la meschinità, l’arrivismo, la disonestà, lo strapotere, il delirio di onnipotenza, che hanno invaso anche i palazzi della politica, infanga, oltre che l’immagine della donna, anche quella dell’intero Paese: dinanzi a tale eccesso rivendichiamo la forte determinazione a riappropriarci della nostra dignità, vogliamo gridare che la donna non è merce , è, piuttosto, intelligenza, sensibilità, amore, capacità, abnegazione, serietà nell’impegno, generosità, forza, la vera forza di questo Paese!
Marsala. 13.02.2011