La struttura voluta dall’Amministrazione provinciale ai tempi della presidenza di Giulia Adamo e ora abbandonata nei pressi dell’aeroporto potrebbe essere a breve finalmente smontata. In una delle ultime sedute del consiglio provinciale è stato approvato a stragrande maggioranza (22 voti favorevoli, 1 contrario ed 1 astenuto) l’atto di indirizzo, presentato nella seduta del 5 ottobre dello scorso anno dal capogruppo di Alleanza per la Sicilia, Matteo Angileri ma sottoscritto anche da diversi altri Consiglieri di vari gruppi politici, concernente “la necessità, per la Provincia, di dismettere la struttura del cosiddetto Palavetro attualmente ubicato all’ingresso dell’aeroporto civile di Trapani-Birgi”. L’atto di indirizzo in questione, così come emendato, in particolare, “impegna l’Amministrazione Provinciale e per essa il suo Presidente ad attivare l’iter necessario per indire un bando ad evidenza pubblica che preveda lo smontaggio, il trasporto, il montaggio e l’adeguamento alla normativa vigente del Palavetro. Inoltre, qualora la procedura ad evidenza pubblica andasse deserta, l’Amministrazione dovrà individuare con estrema urgenza una soluzione che consenta di evitare l’ulteriore deterioramento della struttura”.
Il Palavetro è una struttura smontabile in acciaio e vetro (56 x46 metri, con una superficie totale di quasi 2.300 mq, altezza variabile dai 6 agli 8 metri) che è costata alla Provincia quasi un milione di euro (per la precisione: 951.744,50). Non si è mai capito quanto costerebbe smontarla e rimontarla da un’altra parte, perché le previsioni di spesa vanno da 80.000 euro a 500.000 euro. Attualmente è abbandonato all’aeroporto di Birgi.
Il Palavetro fu realizzato dalla Provincia quando nel 2003 si aggiudicò l’organizzazione dei “Mondiali di scherma juniores”. Era necessaria una struttura da affiancare al palasport di Trapani di Piazzale Ilio per ospitare alcune gare. A volere fortemente questo tipo di struttura fu il Presidente della Provincia di allora Giulia Adamo: “Ma quale tendone e tendone! - disse ai consiglieri di opposizione che chiedevano il noleggio di un tendone alla modica cifra di 65.000 euro per contenere i costi – costruiremo noi una struttura che rimarrà sempre a disposizione della Provincia e che servirà a contenere i costi per fiere, manifestazioni ed eventi in ogni parte della Provincia”. Il problema, però , è che il Palavetro non era fatto con i Lego, e non aveva le ruote. Già il giorno dopo la finale dei mondiali di scherma si capì che montarlo e rimontarlo non era una passeggiata. E, soprattutto, non serviva a nessuno…
Con la cocciutaggine di Adamo, il Palavetro continuò ad essere utilizzato. Con la singolare situazione che non era il Palavetro che veniva utilizzato per ospitare delle manifestazioni, ma alla Provincia cominciarono ad inventare fiere e congressi per giustificare l’utilizzo del Palavetro, nel frattempo smontato e rimontato proprio all’ingresso dell’Aeroporto “Vincenzo Florio”, ai tempi (era il 2005) al minimo del suo traffico passeggeri. Poi, nel 2006, l’abbandono del Palavetro. Troppo caldo d’estate, troppo freddo d’inverno. Inutile.
Oggi rimane ancora là, totem di uno spreco incredibile. Lo vorrebbero a Napola per fare un bocciodromo, a Gibellina per una palestra, altri per una mensa dei poveri. Ma nessuno ha i soldi per smontarlo e rimontarlo. E non solo: perché dopo tre anni di abbandono il Palavetro ha adesso bisogno anche di seri interventi di manutenzione.