Patrick Fogli – Lentamente prima di morire, L’ultima estate di innocenza, Il tempo infranto – è considerato uno degli autori più interessanti e originali della narrativa italiana contemporanea, documentata, lucida e brillante penna della cosiddetta new italian epic. Non voglio il silenzio è il suo ultimo romanzo, scritto a quattro mani con il giornalista d’inchiesta Ferruccio Pinotti. Un libro che attraverso la finzione della narrativa dice ciò che ancora le indagini non possono dire sulla nostra storia recente, quella dell’Italia e delle sue stragi di mafia, in particolare quella che vede morire, il 19 luglio 1992 a Palermo, il magistratoPaolo Borsellino e gli uomini della sua scorta. Un romanzo, insomma, che, attraverso una puntuale e scrupolosa indagine giornalistica arriva là dove “la realtà” non può arrivare.
Un uomo riceve una telefonata, in un giorno qualunque: una donna che non conosce gli dà appuntamento in un’aula di tribunale. Dove qualcuno la uccide. Un assassino a volto scoperto che dopo aver sparato, davanti a tutti, si toglie la vita. Da quelle pallottole in una sala d’udienza e da un nome sussurrato dalla donna prima di morire, Solara, l’uomo arriverà a scoprire una verità scomoda. Quelle tre sillabe, sei lettere, quel nome lo riporta di colpo al pomeriggio in cui sua moglie perde la vita in un incidente stradale. E ancora più indietro, a un giorno di un’estate siciliana in cui una bomba fa saltare per aria in un cortile di Palermo la vita di un magistrato e quella della sua scorta.
Venticinque anni di coincidenze racchiuse in un’esplosione. La scatola magica in cui un potere nuovo trova le radici della sua fondazione. Radici antiche, che vanno ancora più indietro. Radici lontane, che sono altre tessere dello stesso domino. Fino ad arrivare alla prima. Quella che regge la catena. Quella che nessuno, nel “Paese delle storie dimenticate”, deve sapere chi tiene in mano.
Un uomo e la sua storia. La storia di una parte della sua vita. L'ultima, forse. Una storia che inizia con la telefonata di una sconosciuta che gli dà appuntamento in un'aula di tribunale. L'aula di tribunale in cui qualcuno la uccide insieme al suo cliente, imputato per traffico di droga, e a due poliziotti. Un assassino a volto scoperto che dopo aver sparato, davanti a tutti, si toglie la vita.
Comincia qui, la storia. Da quelle pallottole in un'aula di giustizia. E da una parola sussurrata all'orecchio, un istante prima di morire. Tre sillabe, sei lettere. Un nome. Solara.
La prima tessera di un domino al contrario o l'ennesima tappa di qualcosa che si è messo in movimento molto tempo fa. Forse, il giorno in cui ha sentito quel nome, l'uomo avrebbe dovuto lasciar perdere. Forse, oggi che racconta, sa che avrebbe dovuto lasciar perdere. Ma ormai è tardi. Ormai è accaduto e non resta che far sapere quello che è successo.
Patrick Fogli
Patrick Fogli è nato e vive a Bologna. È ingegnere elettronico. Si occupa della realizzazione di software gestionale, siti web e, ovviamente, di scrittura. Ha esordito con il thriller Lentamente prima di morire, che ha avuto un ottimo successo di pubblico e di critica. Per Piemme ha pubblicato anche L'ultima estate di innocenza eIl tempo infranto.
Ferruccio Pinotti
È una delle firme più autorevoli del giornalismo d’inchiesta italiano. Giornalista d'assalto, si occupa di temi sociali e attualità.
Ha scritto per il Corriere della Sera, L'Espresso e Il Sole 24 Ore, e lavorato per la CNN. Tra i suoi lavori, il libro Poteri forti (2005) sull'Opus Dei e la morte di Roberto Calvi, Opus Dei Segreta e Fratelli d'Italia sul tema della massoneria. Nel 2008 si è cimentato nella narrazione pubblicando il suo primo romanzo storico, La società del sapere, ambientato nel mondo delle università.