si avventura nel paesaggio desolato e affascinante del canyon dello Utah e, cadendo in una delle gole, vi rimane bloccato col braccio destro schiacciato sotto un masso per cinque giorni, le 127 ore del titolo.
Rimasto con una telecamera,usata per lasciare una testimonianza ai suoi cari, e con poca acqua e cibo per sopravvivere, il protagonista – l’attore James Franco, molto convincente, già conosciuto come l’amico di Spider Man, ma fattosi apprezzare in altre pellicole come Strafumati (2008), e soprattutto per aver interpretato il poeta Allen Ginsberg nel film “Urlo” di Rob Epstein (2010) – riesce a farci vivere fino in fondo la sua angoscia, ma alterna anche momenti più divertenti come la scena in cui si immagina l’ospite di un talk show, con tanto di applausi finti.
Lo si potrebbe definire meno claustrofobico di “Buried-Sepolto” (2010) di Rodrigo Cortès, e meno poetico di “Into the wild”(2007) di Sean Penn, un film tutto giocato sull’ottimo montaggio di Jon Harris (“The Descent”), sull’uso dei colori – non a caso Boyle si serve di due direttori della fotografia – e sulla maestria del regista che riesce nell’impresa di coinvolgere lo spettatore eludendo la classica formula d’ambientazione a ‘camera della turtura’ ricorrendo a immagini da videoclip , come le adrenaliniche sequenze iniziali, flashback, con i quali apprendiamo di più sulla vita di Aron, inquadrature dell’alto, split screen e visioni allucinatorie, in cui vediamo mescolarsi sogni e ricordi del protagonista. Ma anche la musica di A.R. Rahman – lo stesso di “The Millionaire” – è una componente fondamentale.
C’è una scena che non si dimentica facilmente, ovvero quando Aron è costretto ad amputarsi il braccio, sua unica possibilità di salvezza, costringendo lo spettatore a chiudere gli occhi: impressionante.
Il film ha ricevuto sei candidature agli ultimi Oscar, tra cui miglior film e miglior attore protagonista, anche se alla resa dei conti del Kodak Theatre è rimasto a bocca asciutta; ma c’era da aspettarselo gareggiando insieme a film come “Il discorso del re”(il discusso vincitore), “The social Network” e “Inception”.
Frase: ”Ogni mattina alle 9:30 ho 15 minuti di sole… è così piacevole!”
VOTO:7/10
Gianfranco Manzo