smaltimento dei rifiuti nel settore agricolo. Si è svolto così nell'Aula Magna dell'Istituto
Agrario di Marsala il primo convegno agro – ambientale promosso dal laboratorio di
Marsala del movimento ecologista Fare Ambiente. Alla presenza dei vertici regionali e
nazionali del movimento sono state esposte le relazioni in programma ed è seguita una
lunga serie di interventi dei soggetti interessati alla questione ambientale.
Ad aprire i lavori, moderati dal professore Girolamo Cusimano, presidente del comitato
scientifico di Fare Ambiente, sono stati il dirigente dell'Istituto Agrario Domenico
Pocorobba e il presidente di Fare Ambiente Marsala, Giancarlo Montesano.
La prima relazione presentata è stata quella di Angelo La Pillo sulla difficoltà di gestire i
rifiuti da parte delle aziende agricole e del sistema di gestione SISTRI, per il controllo della
tracciabilità dei rifiuti che dal prossimo mese di giugno sarà obbligatorio. Si tratta di uno
strumento gestito dall'Arma dei Carabinieri in collegamento con i principali organi e
autorità di sorveglianza ambientale, che mira a contrastare l'illegalità nella gestione dei
rifiuti e a rendere immediate le procedure di gestione. Non mancheranno le difficoltà per
l'utilizzo e il costo di gestione del sistema, ma attraverso gli accordi di programma sarà
possibile semplificare la gestione dei rifiuti agricoli.
La geologa Maria Antonietta Nocitra e i professori Baldassare Rallo e Francesco Chirco,
hanno presentato il risultato delle analisi sul quantitativo di nitrati presente nella falda
idrica di Marsala e gli effetti di questi elementi nell'alimentazione poichè presenti nei
prodotti ortofrutticoli. Tra le varie soluzioni per arginare il problema sarebbe necessario
limitare l’impiego in agricoltura di fertilizzanti che contengono azoto e incentivare
comportamenti di buona pratica agricola e di gestione dell’uso del territorio, compreso la
rotazione delle colture, in modo da implementare sul mercato la presenza di prodotti
vegetali a basso contenuto di nitrati.
L'agronomo Gianfranco Giacalone ha fatto un riepilogo dello stato di attuazione del Psr
2007/2013 in Sicilia sottolineando quali misure sono efficaci per il miglioramento dello
spazio e dell'ambiente rurale. Da questa analisi emerge una contraddizione che riguarda il
fatto che nel Psr, delle 30 misure previste in Sicilia sui 4 assi, ad oggi, solo 15 sono
utilizzabili e solo in parte poichè alcune sono state sospese per mancanza di fondi dal
momento che sono stati interamente spesi in altre misure.
A concludere gli interventi programmati è stata Fernanda D'Amore, presidente di Civita srl
società di consulenza per l'assistenza al territorio, che ha illustrato le possibilità di
usufruire dei bandi di Fondimpresa in tema ambientale, attraverso i fondi
interprofessionali. In particolare l'azienda punta alla promozione del Piano Gaia per
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l'acquisizione della certificazione ambientale, per un uso corretto del Sistri e per la
definizione di un piano energetico, volgendo l'attenzione principalmente alle aziende
agricole.
La parola è passata, successivamente, al presidente della commissione agricoltura della
Camera dei Deputati, l'On. Paolo Russo che ha apprezzato e riconosciuto l'impegno del
movimento Fare Ambiente che è in grado di guardare i problemi in modo diretto e di
offrire anche soluzioni concrete. L' On. Russo ha parlato della centralità degli agricoltori
quali persone direttamente e quotidianamente in contatto con l'ambiente, che devono
essere informati su una corretta fruizione e gestione della terra. Da qui la necessità di
costruire un modello organizzativo per le imprese agricole capace di generare lavoro e
attrarre le nuove generazioni, creare Pil, affinchè le attività rurali non restino esercizio
retorico passionale. L'agricoltura è il primo soggetto per una gestione corretta del ciclo
integrato dei rifiuti. Il modello da costruire deve rendere l'azienda multifunzionale.
L'on. Russo ha parlato dell'impegno della commissione parlamentare per ridurre la
burocrazia e dell'attenzione con la quale si sta affrontando il tema della biodiversità.
Tre gli aspetti citati nell'intervento del Sen. Enrico La Loggia. Il primo è quello di puntare
sul risparmio energetico e guardare alle energie alternative; il secondo aspetto riguarda i
vantaggi del federalismo fiscale nel sud Italia; il terzo aspetto riguarda la formazione e
l'impiego di menti giovani nel settore agricolo ambientale.
Nel corso del convegno sono intervenuti Fausto Milillo, vice presidente nazionale di Fare
Ambiente, e Nicolò Nicolosi, coordinatore regionale del movimento.
Il senatore Antonio D'Alì si è soffermato sulla valorizzazione adeguata delle risorse
paesaggistiche e ambientali, per le quali bisogna attuare una politica costruttiva del
territorio con un confronto aperto con le associazioni come Fare Ambiente. “Il buon
agricoltore è il migliore produttore e conservatore dell'ambiente, che va sostenuto”– ha
evidenziato il Sen. D'Alì.
Nel corso del convegno è stata lanciata una denuncia in merito allo stato di abbandono
della discarica dismessa di Buttagane di Marsala, dove i percolati si infiltrano nel
sottosuolo, si riversano all'interno di canali di scolo fino a confluire in alcuni fiumi locali
inquinando le falde freatiche. Una questione che Fare Ambiente intende approfondire.
Nella parte finale dell'incontro ha preso la parola l'enol. Giacomo Manzo, responsabile
regionale del dipartimento enologia di Fare Ambiente Sicilia, che alla luce dei temi
affrontati ha preso atto della necessità di predisporre, insieme al gruppo tecnico composto
da agronomi, enologi e docenti universitari, “un piano d'intervento attuativo che sarà
consegnato agli organi competenti in materia vitivinicola e ambientale”.
Il presidente Giancarlo Montesano ha, infine, presentato la prossima iniziativa del
movimento che riguarda la realizzazione di un'oasi in una delle zone umide del territorio
fra Marsala e Mazara del Vallo, auspicando anche la realizzazione di progetti energetici
riutilizzando le biomasse