In una nota congiunta i tre sindacati evidenziano che il settore della pesca versa in condizioni ormai drammatiche e che marittimi ed armatori sono penalizzati oltre che dall'attuale crisi libica anche dal problema dell'immigrazione e dal rincaro del prezzo del gasolio.
Flai Cgil, Fai Cisl e Uila pesca rilevano, inoltre, che la situazione è insostenibile per le imprese che con le loro imbarcazioni e i loro equipaggi prestano soccorso in mare ai barconi stracolmi di migranti in difficoltà nel Canale di Sicilia compromettendo i loro guadagni.