La scusa della Provincia è che da un anno aspetto che l’assessorato regionale al Territorio ed Ambiente, si pronunci sulla proposta relativa alla modifica dell’attuale regolamento.
Ma nessuno, dal Comune alla Provincia, si impegna davvero per tutelare la Riserva. Solo la Capitaneria tutela l’area, con un braccio di ferro su attracco e navigazione che dura ormai da due anni.
Il fatto è che concedere la navigazione all’interno dello Stagnone è popolare e conviene politicamente. Non è un caso che al fine di rendere celere ed efficiente il servizio , sempre nel provvedimento adottato, è disposto che, presso il Centro di Informazioni ai Turisti della Riserva Naturale Orientata: “Isole dello Stagnone di Marsala”, sito in Marsala Strada Comunale 54 contrada -Ettore Infersa- , il personale della Provincia provveda alla firma delle autorizzazioni all’utenza che, anche mediante autocertificazione attesti di essere proprietario o possessore di regolare imbarcazione e faccia richiesta, di accesso via mare, per la navigazione a motore, secondo il dispositivo normativo di cui all’Ordinanza del competente Ufficio Circondariale Marittimo, vigente per il corrente anno .
Patrik Basile, consigliere comunale dei Verdi, commenta con “totale disappunto” l’azione della Provincia: “Da quando lo Stognone è liberato dalla circolazione e dall’ormeggio delle barche lo stesso è stato valorizzato non solo dal punto di vista ecologico e paesaggistico ma soprattutto dal punto di vista turistico. La valorizzazione turistica ed il relativo tornaconto economico ha un metro di misura non sottovalutabile che è l’opinione del visitatore-turista. Spesso sono a contatto con gruppi di turisti ed operatori turistici, incantati dal paesaggio ripristinato. Chi ama lo Stagnone lo visita e se lo gode in canoa, barca a vela, barca a remi, pedalò, kitesurf e al massico con piccoli motori elettrici quindi, nel rispetto dei suoni naturali della riserva, nel rispetto alla natura e alla sua ripopolazione faunistica e floreale. Politicamente la provincia di Trapani sta dimostrando di non avere le idee chiare su come intende organizzare la riserva che gestisce e per quali opportunità di sviluppo mirare, se alle opportunità della cantieristica nautica per navigazione di acque interne o per un indotto eco-turistico. Considerato che l’interazione con certe classi politiche è impossibile per via della poca democrazia attuabile e del dialogo tecnico-culturale sull’argomento poco praticabile, mi rivolgo agli amanti dello Stagnone e confido nella loro partecipazione alla valorizzazione della riserva chiedendo loro di non navigare in modo barbaro e distruttivo la riserva e di usare imbarcazioni poco impattanti ecologicamente e rispettose del paesaggio. Solo facendo sistema possiamo riuscire a fare fiorire la nostra città di bellezze e con essa l’economia turistica che attualmente è una delle poche risorse garantite dal nostro territorio”.